Lo si vede bene anche da fuori ma, varcando il portone di via Ceriani 3 a Baggio, il giallo ocra delle pareti si fa ancora più vivo e quasi danza sulle facciate per raccontare la solarità delle donne, degli uomini, delle ragazze e dei ragazzi del Gabbiano. Anche di quelli che solari, a prima vista, non lo sembrano. A prima vista, del resto, sembrava anche impossibile l’idea di raccogliere due miliardi di vecchie lire per realizzare il Progetto Gabbiano 2000. Ma poi si è scelto di guardare un po’ più in là e in cinque anni, grazie anche alla partecipazione della gente di Baggio, ecco una Comunità alloggio, un Centro diurno e un Centro dell’ascolto per persone disabili e per le loro famiglie. La racconta molto bene il rosso dei mattoni questa storia, che è una storia di appartenenza, di passione e di partecipazione: bisogna ricordarlo a chi la considera semplicemente come una favola dal finale buono. Un bel rosso vivo, che ha saputo essere fiamma quando necessario, ma che adesso è prima di tutto il rosso della concretezza di un tetto per persone che fanno più fatica a vivere ma che hanno gli stessi diritti degli altri. Il progetto Gabbiano 2000 prima era un puntino all’orizzonte, ora è una realtà sotto gli occhi di tutti. Le attività dell’associazione, il sabato pomeriggio e qualche domenica, coinvolgono circa settanta persone tra disabili e volontari. Nella comunità alloggio risiedono sei persone che diverranno a breve nove, seguite dagli educatori della cooperativa sociale di solidarietà Gabbiano Servizi, con alcuni volontari dell’associazione. Il centro diurno ospita venticinque persone disabili oltre al personale della cooperativa. A breve il centro dell’ascolto diventerà un punto di riferimento per le famiglie che avranno bisogno di orientarsi nel labirinto dei servizi grazie all’ausilio di persone dell’associazione. A prima vista la questione sembrerebbe conclusa (grazie, è stato un piacere). In realtà ancora una volta bisogna stare attenti e spostare lo sguardo più in là. Alla conclusione chiavi in mano del Progetto Gabbiano 2000 mancano 44.096,74 euro. Pochissimo in confronto al milione 100 mila che mancava cinque anni fa, ma pur sempre qualcosa che va ricercato, senza più poter contare sul contributo di grandi strutture che difficilmente finanzierebbero un’idea ormai avviata. Ma neanche a fine 2006, quando la comunità di Baggio, che ha ampiamente dimostrato la propria sensibilità, avrà coperto con le “Gocce di Pioggia” questo piccolo disavanzo, neanche allora il Progetto Gabbiano 2000 sarà finito completamente. In una società civile, estranea a logiche televisive, le persone vincenti sono quelle che rifiutano la delega e accettano come una cosa normale, quasi banale nella sua ovvietà, che ciascuno faccia la sua parte: le istituzioni pubbliche con il proprio sostegno economico, il volontariato e le cooperative sociali con la propria attività di integrazione e con tante difficoltà, e la gente con la propria partecipazione.
(Giampiero Remondini)
Il giro del mondo
Il 25 maggio 2006 ha compiuto 90 anni il geometra Guido Baroni. Quante righe ha tirato e continua a tirare con il suo tecnigrafo? Pensiamo che possa aver fatto, con una ipotetica riga continua, 15 volte il giro del mondo. Per esempio negli anni ’50 ha progettato l’educando (oratorio femminile) in piazza Sant’Apollinare e collaborato al progetto del campanile della Chiesa Sant’Apollinare. Dello stesso periodo è il progetto dell’asilo in via Palmi. Più recentemente va ricordato il Progetto Gabbiano 2000, la “Casa Gabbiano in via Ceriani 3, dove ha profuso tutta la sua professionalità e passione. I grandi alberi hanno radici profonde, grazie e auguri di cuore dal Gabbiano.