La “nostra” Sagra di Baggio va in archivio sulle note swing della Music Box Band, tra cui quelle della deliziosa “Fly me to the moon”, che dice
“Portami sulla luna, lasciami giocare tra le stelle, fammi vedere com’è la primavera…”
In effetti la mattina presto non sembrava primavera, anzi diluviava proprio, ma poi la situazione è migliorata e tanta gente, soprattutto nel pomeriggio, è venuta a far sentire la propria presenza con tante piccole offerte per libri usati, oggettistica e per i lavori realizzati dai nostri amici del sabato. E poi c’era la pesca, il trucca-bimbi… Il calendario 2025 è andato a ruba. S’intitola “Tutto il Gabbiano dalla A alla Z” ed è rimasta ancora qualche copia per chi volesse appenderlo in cucina. In dodici ore belle toste, che hanno coinvolto una dozzina di volontari, abbiamo ricavato 3 mila euro, una somma sul cui utilizzo sarà Giacomo Marinini, presto, a dare qui qualche indicazione. Curiosità: uno dei due vocalist della band che ha suonato nel cortile di via Ceriani è Massimo Carlet, uno dei tre ciclisti che tre anni fa partì da via Don Gervasini per raggiungere Gibilterra (gli altri due erano Claudio Meazza e Tino Pessina) per raccogliere i fondi, circa 30 mila euro, necessari all’acquisto del pullmino di Casa Teresa Bonfiglio. Lui, come la sua band, come le persone che ogni giorno ci portano i libri e gli oggetti da rimettere sui banchetti per l’autofinanziamento, raccontano bene cosa sono per Baggio l’Associazione Il Gabbiano – Noi come gli altri, i suoi volontari e il suo presidente.
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