Progetto “FAMIGLIE INSIEME: la rete delle famiglie per le famiglie”
Il percorso del “Dopo di noi – Durante noi”, ossia l’uscita di casa del figlio con disabilità, è resa ancora più ardua dalle poche occasioni di poter sperimentare gradualmente questo tipo di situazione. Questo progetto ha dato la possibilità a molte famiglie di poter vivere più serenamente il percorso di crescita del figlio e dell’intero nucleo familiare, grazie al sostegno psicologico e all’erogazione di un contributo per le sperimentazioni in comunità residenziali per disabili.
Il progetto “FAMIGLIE INSIEME: la rete delle famiglie per le famiglie” è stato realizzato grazie al finanziamento dell’Asl Milano ex L. 23/99. Questo intervento si è svolto da giugno 2014 a maggio 2015 per sostenere le famiglie nel percorso sul “dopo di noi – durante noi”, ovvero la vita adulta della persona disabile al di fuori della famiglia. Le attività svolte sono state:
- presa in carico da parte del Centro Ascolto
- prosecuzione per un anno del gruppo di auto mutuo aiuto
- possibilità per la persona con disabilità di usufruire di alcuni periodi di sperimentazione nella struttura residenziale a lei più idonea (CSS, appartamento protetto, ecc.) ad un costo estremamente agevolato (15 euro al giorno a fronte di tariffe che altrimenti arrivano fino a 140 euro giornalieri).
- 5 incontri tematici aperti a tutte le famiglie che hanno trattato i seguenti temi: rielaborazione in gruppo delle esperienze di sperimentazione, momenti di confronto tra familiari e operatori di residenzialità, testimonianze di altri genitori che hanno intrapreso percorsi di residenzialità, amministrazione di sostegno, esperienze innovative di residenzialità, ecc.
Gli incontri tematici si sono svolti in maniera “itinerante”, ospitati cioè nella varie strutture aderenti al progetto (CSS “Casa Gabbiano”, gestita dalla Coop. Gabbiano Servizi, CARD “Alfieri”, gestita dalla Coop. Anita Onlus, l’appartamento “Le chiavi di Casa”, gestito dalla Coop. Azione Solidale e l’appartamento “Al 19”, gestito dalla Coop. Il Fontanile). Le famiglie hanno così potuto visitare personalmente le strutture, incontrarne gli operatori e rivolgere loro tutte le domande che desideravano rispetto al funzionamento della casa.
In particolare, l’Appartamento “Al 19” ha rappresentato un importante esempio di come le famiglie possano attivarsi rispetto al “dopo di noi”. A seguito anche della frequenza del nostro gruppo d’ascolto, qualche tempo fa una famiglia ha infatti deciso di realizzare per la figlia e altri 3 ospiti questa microcomunità in un appartamento di sua proprietà.
Abbiamo chiesto agli operatori delle singole residenzialità di essere presenti a tutti gli incontri tematici, in quanto ci sembrava importante favorire il dialogo fra essi e le famiglie, al fine di comprendere le reciproche esigenze e punti di vista, mettendo anche in luce le differenze fra le diverse tipologie residenziali.
Durante gli incontri si è cercato infine di focalizzare l’attenzione sui tre “protagonisti”: la famiglia, la persona con disabilità e gli operatori, facendo emergere come i loro obiettivi possano essere diversi. Si pensi in particolare alla difficoltà che hanno molti genitori a riconoscere il bisogno di vita autonoma del proprio caro e giudichino per lui penalizzante qualsiasi modello di vita e accudimento che si discosti da quello familiare.
Le famiglie coinvolte nel progetto sono state in totale 29. Alcune famiglie erano già in carico al centro ascolto. Le famiglie “nuove” che sono approdate al progetto e che non avevano avuto precedenti contatti con l’Associazione sono state 9.