Quel sabato si era deciso di fare un bel giro con alcuni dei ragazzi disabili che vengono al Gabbiano, per andare a visitare il museo della Scienza e della Tecnica. Anche Nicolò sarebbe stato dei nostri. La prima cosa da fare era andare a prendere la linea 58 che ci avrebbe portato dritti alla meta designata! Con gli autobus, sia all’andata che al ritorno, non ci sono stati intoppi: avvisato l’autista della nostra necessità subito si è prodigato per aprire la pedana per far salire la carrozzina. Con mio sommo stupore ho verificato che non ci sono più le pedane elettriche di una volta, quelle che spesso si rompevano o non si aprivano proprio, ma delle pedane con apertura manuale: con un gancio si ribalta verso la strada una parte della pavimentazione dell’autobus, che in questo modo si adatterà benissimo a qualsiasi tipo di marciapiede. Devo dire che in effetti è più efficiente e affidabile anche se a prima vista sembra una soluzione più economica. Mentre accadeva tutto questo i passeggeri non si sono mostrati infastiditi dall’attesa, bensì erano incuriositi dal fatto insolito. Purtroppo spesso i cittadini non hanno neanche idea delle possibilità offerte dalla loro città e spesso si pongono dei limiti ulteriori oltre a quelli che magari già esistono. Gli unici che hanno mostrato insofferenza sono stati gli automobilisti, che come spesso avviene, non capendo cosa stava accadendo, hanno dato sfogo alla loro rabbia per l’attesa suonando i clacson. Arrivati al museo della Scienza e della Tecnica subito ci siamo preoccupati vedendo gli scalini all’ingresso e nessun montacarichi, ma avvisati gli addetti ci hanno subito aperto un cancello laterale e abbiamo potuto usare un ingresso secondario su delle scalinate provviste dell’elevatore per la carrozzina. La guardia era l’unica che sapeva azionare il montacarichi, ma era molto preparata e sapeva bene come usarla in modo corretto e sicuro. All’interno il museo è poi dotato di ascensori e altri montacarichi per cui abbiamo potuto girare per le sale senza problemi. L’unico vero ostacolo durante il nostro viaggio l’abbiamo incontrato in realtà subito all’uscita dall’associazione il Gabbiano, dove purtroppo il marciapiede è troppo stretto per la carrozzina e abbiamo dovuto fare un pezzettino in strada contromano. In conclusione abbiamo fatto una bella passeggiata per Milano con i nostri amici, che si sono molto divertiti sia dentro che fuori dal museo. Non abbiamo trovato lungo il nostro cammino barriere architettoniche che rovinassero la nostra giornata e questo è un segno incoraggiante per il futuro della città. Speriamo che l’impegno in questo senso non venga meno. C’è però da dire che nel nostro caso la persona disabile era accompagnata; sarebbe stato certamente più complicato per una persona in carrozzina da sola, ma nulla che non si possa superare con in pizzico di solidarietà fra concittadini.
Mirco Marangonzin