Questa visita ha rappresentato la conclusione di un progetto europeo, che si tenuto a Milano il 12 e 13 novembre, dal nome “Valorizzare le competenze che si acquisiscono nel volontariato”, organizzato da CIESSEVI (Centro Servizi per il Volontariato) e che ha coinvolto diverse realtà italiane (Comuni, Scuole, Associazioni, Fondazioni, ecc..) ed europee impegnate nel volontariato o in attività di ricerca universitaria.
In questo momento storico, il riconoscimento delle competenze acquisite nel volontariato diventa un aspetto molto importante, perché consente di andare incontro ai bisogni emergenti dei giovani di poter accumulare crediti formativi, o competenze documentabili, e affrontare il mondo accademico e professionale con un valore aggiunto. Il volontariato non deve, quindi, essere inteso solo come fonte di un beneficio intangibile (soddisfazione e realizzazione personale), ma anche come strumento che crea valore e beneficio concreto e condiviso.
Il tema del riconoscimento delle competenze acquisite nel volontariato è stato anche formalmente riconosciuto nella riforma sul lavoro nella cosiddetta legge Fornero (L. 92, 28 luglio 2012, art. 4, com. 53) che recita: “Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, …., in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese”.
In funzione di questa nuova prospettiva di intendere il volontariato, è stato realizzato questo progetto, con l’obiettivo di mettere a confronto i modelli e creare un processo condiviso a livello europeo di certificazione delle competenze, che i volontari maturano grazie al volontariato e che possono essere valorizzate sia in ambito personale che professionale.
Per meglio comprendere le diverse tipologie di intervento delle realtà associative, un gruppo di referenti europei delle associazioni di volontariato e degli istituti universitari coinvolti nel progetto, ha visitato alcune associazioni di volontariato di Milano, tra cui Villaggio Barona, Casa della Carità e la nostra Associazione “Il Gabbiano – Noi come gli Altri” in via Ceriani, 3.
Insieme ad alcuni volontari dell’Associazione e ai referenti della Coop. soc. Gabbiano Servizi, abbiamo accolto una decina di persone provenienti da diversi paesi europei. Il gruppo eterogeneo, per età e ruolo (come già detto alcuni sono volontari, altri ricercatori universitari), ha portato un ventata di respiro europeo al Gabbiano. Tutti i partecipanti hanno manifestato un grande interesse per le attività di volontariato della nostra Associazione e per i servizi gestiti dalla coop. Gabbiano Servizi, soprattutto in riferimento al lavoro di sinergia tra le nostre due realtà (Associazione e Cooperativa) così diverse, ma che convivono nei medesimi spazi operando in maniera complementare. Insieme abbiamo visitato il salone azzurro, dove si svolgono le attività educative diurne e dove il sabato i volontari assieme alle persone con disabilità trascorrono momenti di socializzazione. Infine abbiamo anche visitato la Comunità Alloggio, salutando le persone che ci vivono, che, come sempre, ci hanno accolto con un grande sorriso e tanto affetto.
La visita è terminata con un momento di riflessione e confronto sulle attività di volontariato italiane ed europee. Le domande poste dai nostri ospiti sono state tante e sorprendentemente tutte molto simili a quelle che ci poniamo noi quotidianamente, dimostrando quanto l’attività volontaristica sia simile anche in altri contesti europei. L’impegno, la costanza, lo sforzo, l’affetto, il tempo dedicato, sono tutti elementi universalmente noti, a cui ogni volontario sente di dover rispondere; ma molti altri sono gli aspetti legati ad un’attività di volontariato sempre più complessa e ampia. I quesiti che noi tutti ci poniamo costantemente sono relativi alle prospettive future, alla sostenibilità economica, alla partecipazione dei più giovani, alla condivisione e sinergia tra ruoli (operatori sanitari, educatori e volontari, ecc.), al confine tra volontariato e relazioni interpersonali, alla perdita di motivazione di alcuni, alla necessità di formazione che non sia eccessivamente specializzante, ecc. ecc.
Tra una parola e l’altra (in un inglese che tradiva l’accento di ciascuna nazionalità), ma più di tutto tra sguardi di intesa e di supporto, ci siamo trovati a riconoscerci nelle attività che portiamo avanti da diversi anni, condividendole, con l’augurio che il volontariato diventi “valore” nella vita di ciascuno.
(Laura Faraone)
Chi fosse interessato al volontariato può rivolgersi all’associazione Il Gabbiano – Noi come gli altri in via Ceriani, 3.
Oppure può contattare il Centro Ascolto dell’Associazione (Tel. 02 48911230 – Orario: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13).