Per far conoscere la storia del Gabbiano (e magari tovare nuovi sostenitori…), ci sono tanti modi. Quello scelto da GiampRem, un volontario del Gabbiano, è un libro autoprodotto. Si tratta di un’opera di fantasia ispirata a un fatto che come voi sapete è realmente accaduto: tra il 1999 e il 2005 l’associazione di volontariato milanese “Il Gabbiano: noi come gli altri” ha raccolto oltre un milione e 300 mila euro per realizzare una comunità alloggio, un centro diurno e un centro ascolto per persone con disabilità nel quartiere milanese di Baggio. E poi, dal 2017 il Gabbiano, ecco la seconda impresa, avviata per costruire un’altra comunità alloggio, sempre a Baggio. Esatto, quella che che sta per essere intitolata a Teresa Bonfiglio, fondatrice con Giacomo Marinini dell’associazione. I protagonisti sono un gruppo di ragazzini terribili, ma il racconto è adatto agli adulti. Ci sono citazioni di Teresa e di Giacomo. Anche il teatro ha un ruolo chiave nel racconto: per lo spettacolo in costruzione e per il libro sulle ombre di una certa “Pattyintour” che ci ricorda qualcuno.
Comunque il libro inizia così:
Quello che spuntava dal terreno, in mezzo alle rovine, sembrava l’angolo della copertina di un libro. Marcel non l’avrebbe mai visto se non fosse stato debolmente illuminato da una lucina fioca che gli baluginava intorno. Stava vagando ormai da mezz’ora nella proibitissima zona archeologica di Belsorriso e tutto quello che era riuscito a vedere erano i resti di monumenti, strade e chiese, illuminati dalla luna e da una coperta di stelle senza precedenti. L’undicenne Marcel aveva due strade di fronte: poteva accontentarsi di aver violato le regole numero 4 e 7 del Gran Consiglio degli Anziani, e quindi tornare velocemente ad Acquamarina, il suo villaggio, sperando di non essere visto da nessuno. Oppure poteva pensare che cinque minuti in più non avrebbero cambiato nulla. Che il rischio di espulsione non sarebbe aumentato poi di molto. Che quel bagliore così tenue, quasi invisibile, doveva celare qualcosa di misterioso.
Quel libro poteva essere antichissimo. Proprio come il muro un po’ sforacchiato, alto un paio di metri, che aveva davanti.
«C’era qualcosa, qui, secoli fa», pensò spostandosi di alcuni metri per cercare il punto giusto dove scavalcarlo.
Ecco: Marcel aveva appena deciso quale sarebbe stata la sua strada. Il cuore gli batteva forte nel petto ed era una splendida sensazione di feliciura, quella felicità mista a paura di cui mille volte aveva parlato con la sua amica Luna. Chissà che faccia avrebbe fatto, undicenne anche lei, quando le avrebbe mostrato quel libro, il frutto del suo coraggio.
E’ disponibile e ordinabile alla libreria Linea di Confine di via Ceriani 3, oppure direttamente presso la piattaforma youcanprint in formato cartaceo ed e-book.