Il titolo, che ricorda un famoso film musicale di molti anni fa, vuole essere un po’ ironico ma soprattutto benaugurante per un progetto che l’Associazione “Il Gabbiano-Noi come gli altri” ha in corso con altre realtà del mondo del volontariato e del terzo settore (cooperative sociali).
Il progetto, intitolato AbitiamOvest , è stato redatto a seguito di un bando CiesseVi (Centro servizi per il volontariato). La finalità è quella di creare e consolidare una rete permanente e flessibile di enti che si occupino dell’abitare per le persone disabili e le loro famiglie.
I soggetti della rete, riunitisi per il progetto, sono essenzialmente quelli del Polo Ovest e cioè le realtà delle zone 6,7 e 8 di Milano, oltre a quelle di alcuni comuni del Rhodense, che operano nel campo della disabilità. L’aggregazione è costituita da quattro Organizzazioni di Volontariato, sette Cooperative Sociali tra cui la Coop. Gabbiano Servizi e la fondazione Caritas Ambrosiana. L’insieme di dodici realtà sociali dovrebbe essere una buona base di partenza per affrontare con mezzi e metodi all’altezza dei tempi un problema difficile e di lungo periodo come quello della residenzialità delle persone disabili
Il lavoro di un anno, tale è la durata del progetto, ci vedrà impegnati su tre direttrici integrate tra loro.
1- Il consolidamento e l’affinamento della rete appena costituita con momenti di formazione dei volontari e degli operatori, per approfondire le metodologie, le buone prassi e le conoscenze reciproche.
2- Il sostegno alle famiglie, effettuando un’analisi dei bisogni emergenti, per avere una visione più completa delle necessità specifiche di cui ogni singolo nucleo famigliare è portatore. I momenti programmati di incontro e confronto permetteranno alle famiglie che stanno facendo un percorso sul tema del “ dopo di noi-durante noi” di avere maggiori possibilità di crescita e di scambio, maggiori occasioni concrete e potenzialità future in un ambito territoriale più vasto ed articolato.
3- La promozione del volontariato di residenza. La formazione cioè di volontari indirizzati specificatamente ad aiutare la sostenibilità delle soluzioni abitative per persone disabili che in futuro verranno create o che sono già esistenti.
Dovranno essere proprio questi gli elementi di base per costruire e sostenere progetti per la vita adulta ; si potrà così uscire dall’emergenza ed affrontare opportunità di vita fuori dalla famiglia, cominciando con sperimentazioni flessibili ed arrivando a soluzioni abitative permanenti.
Tutto questo, essendo l’approccio di lavoro abbastanza nuovo per tutte le organizzazioni, sarà solido ed avrà un futuro se tutti gli attori saranno convinti che il vero valore aggiunto è quello di rete. Avendo però sempre l’avvertenza di ricordarsi che “ non basta mettersi attorno ad un tavolo per lavorare in rete”
Sarebbe superfluo dirlo ma bisogna adeguarsi ai tempi,superare le resistenze Il progetto AbitiamOvest deve essere un’occasione importante.
Nello Dragonetti