Oggi avrebbe festeggiato 92 anni. Non possiamo abbracciarla, perchè la sua presenza non è “fisica”, e non possiamo nemmeno ricordarla sabato prossimo, perchè il Covid ci confina in casa. Ma tutti questi intrecci negativi non bastano a sbiadire quello che Teresa Bonfiglio è stata per l’associazione “Il Gabbiano: noi come gli altri” e per Baggio. Lei non avrebbe avuto paura in questi giorni, guidata com’era da quella sua fede incrollabile e adulta, mai grossolana. Lei sapeva chi era e sapeva dove stava andando: questo le bastava. Lo sguardo che aveva sulle persone più fragili era sempre accogliente, premuroso, ma non era mai pietistico. Nessuno come lei: umile e indistruttibile allo stesso tempo.
Ci manca follemente. Non solo a noi del Gabbiano, per gli anni di percorso fianco a fianco, per le telefonate, per i sabati, per le parole e per gli abbracci, ma a tutta la comunità che l’ha conosciuta. La casa di via Don Gervasini, realizzata grazie alla spinta di Giacomo Marinini, dell’associazione e dei volontari che hanno contribuito a raccogliere i fondi, è il suo ricordo “concreto”. Ma Teresa continua a esserci più che mai nelle attenzioni piccole e invisibili verso chi ha più difficoltà e pure nella consapevolezza che chiunque, indipendentemente dal proprio grado di autonomia, ha qualcosa da insegnare. Lì nella “sua” casa, ma anche fuori.
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