Intervistando quello che è un grande uomo di cultura, prima che un uomo di Chiesa, diciassette anni fa abbiamo deciso di accettare una “irricevibile” provocazione: non c’è un “Tempo utile”, da destinare alle urgenze quotidiane, e un “Tempo libero”, meno nobile, da destinare alle attività accessorie, come il volontariato. No. Il nostro Tempo da vivere è uno. Quello che cambia è solo il significato che decidiamo, ogni giorno, di attribuirgli. Ci piaceva dimostrare che si può andare oltre l’evidenza che il tempo del lavoro, per fare un esempio, è un tempo obbligato, ben diverso da quello passato con gli amici. Volevamo dire che il nostro tempo può diventare unico, quindi completo e appagante, solo se contiene dentro di sé le diverse sfumature. Non si può vivere solo dedicandosi al volontariato, ma non si vive (bene) nemmeno solo inseguendo obiettivi utilitaristici. In entrambi questi casi estremi, utili solo a rendere l’idea, manca qualcosa. Secondo Gianfranco Ravasi, il nostro interlocutore di allora, è inevitabile che il Tempo sia frazionato in mille parti, ma lui sosteneva che potesse essere tenuto insieme da un filo invisibile: la disponibilità interiore permanente alla solidarietà. Che finisce per compensare l’ovvia necessità di dedicarsi alle cose quotidiane.
Il tema del Tempo è tornato prepotentemente in auge in via Ceriani dopo l’articolo in cui Laura Faraone chiedeva se lo calcolavamo con le lancette… o con i sorrisi. Intendeva sottolineare che chi ha una difficoltà cognitiva predilige le emozioni per misurarlo. Su facebook sono arrivate risposte sostanziose.
Gli stimoli erano così tanti che abbiamo deciso di investire nuove energie su questi tema lanciando la campagna “#Iltuofiloinvisibile“. Stavolta chiediamo molto più di una donazione economica. Chiediamo una donazione… di pensiero. I soldi sono importanti ma anche il pensiero serve a realizzare progetti e allora ci rivolgiamo ai più giovani. Se al Vostro Tempo avete già deciso di dare solo un significato utilitaristico, o solo di soddisfazione del piacere personale, lasciate stare, siete sulla pagina sbagliata. Ciao e in bocca al lupo. Se invece non è così, se gli altri hanno uno spazio dentro di voi, allora potreste considerare l’idea di rispondere all’intervista qui sotto. Abbiamo bisogno di tante donazioni di pensiero giovane: 15 / 25 anni. Se non avete un account Google per collegarvi al modulo e non vi è possibile rispondere direttamente sul sito, potete inviarci le risposte via mail a associazionegabbiano@tiscali.it. Il link è a fondo pagina. Le interviste saranno pubblicate sui nostri canali on line.
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