Mario che insegna l’importanza dell’accoglienza e dell’ascolto. Nicola, uomo che non conosce fatica e generosità fatta persona. Stefano, che purtroppo non è più tra noi (ma ci ha lasciato una super mamma volontaria). Fabrizio, “acquisto” recente e campione di abbracci e di sorrisi. Più ci addentriamo in questo percorso e più lo troviamo pieno di senso perchè consente ai volontari di riscoprire la ricchezza di questi nostri amici e perché ci aiuta a rimettere in discussione il nostro approccio con la disabilità. E allora, in questa tappa numero diciassette… acceleriamo! Andiamo ad arricchire il nostro cospicuo bagaglio umano con nuove narrazioni, che si fisseranno per sempre nella nostra memoria e quindi nella nostra identità di associazione. Giacomo Marinini racconta Mario, Stefano (qui sotto) e Fabrizio. Tiziana parla anche lei di Fabrizio e dedica un ritratto a Nicola.
#dinuovoinviaggiocolgabbiano
Stefano è stato con noi per qualche tempo. Abbiamo avuto l’occasione di conoscerlo anche se il suo comportamento è stato molto chiuso e riservato. Veniva alle nostre attività del tempo libero accompagnato dalla madre Lea e dal padre Antonio. Il suo piacere era quello di usare le sue matite e pennarelli e guai a chi glieli toccava e guai a chi voleva entrare nel suo mondo. Capace di arrabbiarsi e non poco. Poi un brutto attacco di epilessia lo portò in coma. Venne ricoverato al Redaelli dove i suoi genitori erano presenti per tutto il giorno e lo accompagnarono fino alla fine. Quando andavamo a trovarlo, trovavamo la sua camera addobbata dai suoi genitori con tutti i suoi lavoretti e le sue cose personali: disegni, foto, le sue adorate matite. Purtroppo morì e venne sepolto nel cimitero di Baggio. La sua tomba è in mix di oggetti che a lui erano cari. D’altra parte per mamma Lea questo figlio era tutto. Lea è rimasta poi al Gabbiano come volontaria e recentemente è entrata come membro nel ns Comitato Esecutivo. Poco dopo anche il marito Antonio iniziò il suo calvario e purtroppo recentemente è deceduto. Mamma Lea ha affrontato tutto questa vicenda devastante con spirito positivo, era lei che confortava noi quando la chiamavamo per mostrarle il nostro cordoglio. Lea ha due mani d’oro e ricupera tutto quello che normalmente si getta e li trasforma in manufatti utili e molto belli che vengono esposti nei ns mercatini e vanno a ruba. Immaginiamo che questo sia il suo modo anche di pregare e rimanere vicina ai suoi cari.
Giacomo Marinini