Questa è la quinta edizione del progetto, che propone un intervento concreto sia per l’inclusione sociale delle persone con disabilità, che per la sensibilizzazione dei giovani adolescenti al tema del volontariato e della disabilità.
Gli studenti (di età compresa tra i 16 e i 19 anni) sono stati impegnati in un percorso di allenamento in squadre miste in sport di squadra come calcio, basket, basket in carrozzina e hockey in carrozzina.
Obiettivo del progetto è la promozione dell’integrazione fra il mondo dei giovani e quello della disabilità attraverso lo sport. Per favorire l’incontro tra adolescenti e persone con disabilità il progetto prevede un intervento articolato in tre fasi principali:
• la prima fase prevede degli incontri in aula, dove sono i disabili stessi a spiegare agli adolescenti cos’è la disabilità.
• la seconda fase si svolge sui campi di gioco e prevede la formazione di squadre miste (disabili e normodotati) che si incontrano una volta al mese per una decina di incontri per conoscersi e giocare insieme. Nel caso del basket in carrozzina e dell’hockey in carrozzina, gli studenti siedono sulla sedia a rotelle, diventando meno abili dei disabili e sperimentando una vera e propria inversione di ruoli.
• l’ultima fase è quella della giornata sportiva finale (che si è tenuta domenica 25 maggio all’oratorio della Parrocchia San Pier Giuliano Eymard), dove tutte le scuole e le realtà educative coinvolte si sono incontrate per giocare insieme. A questa giornata hanno partecipato circa 200 giocatori (disabili e normodotati) e circa 400 spettatori (accompagnatori e familiari).
Questa bellissima giornata ha riunito diverse persone che hanno imparato a conoscere diversi aspetti della disabilità. La disabilità è, infatti, una dimensione molto complessa: difficile da spiegare e ancora di più da pensare. Quello che i giovani adolescenti possono imparare da questo progetto è che la disabilità non è una malattia infettiva dalla quale scappare, ma è una condizione in cui alcune persone si trovano a vivere. Sta poi ai “normodotati” non trasformare questa condizione in un limite, ma anzi far sentire tutti nella stessa squadra, al di là del ruolo che si ha in campo. Per questa ragione domenica tutti i partecipanti hanno indossato una maglietta arancione e come un’unica squadra hanno dato colore alla giornata.
Ed ora un po’ di numeri sul progetto:
Durante la giornata abbiamo raccolto 135 questionari di soddisfazione. Le persone che hanno compilato il questionario hanno risposto in questo modo:
Hai già partecipato alle passate edizioni di SportivamenteInsieme?
Il 64% delle persone ha già partecipato alle passate edizioni
mentre per il 36% è la prima volta.
Età dei partecipanti:
Il 14% degli intervistati ha meno di 18 anni,
il 10% ha un’età compresa fa 19 e 25 anni,
il 32% fra 26 e 50 anni,
il 44% ha più di 50 anni.
Pensi che giornate come questa possano essere utili per conoscere il mondo della disabilità?
La maggioranza delle persone ha risposto affermativamente:
l’84% delle persone ritiene che giornate come questa possano essere molto utili per conoscere il mondo della disabilità
e il 16% abbastanza utili
Pensi che questa iniziativa favorisca l’integrazione sociale delle persone con disabilità?
Il 79% crede che questa iniziativa favorisca molto l’integrazione sociale delle persone con disabilità.
Il 20% abbastanza
Solo l’1% ritiene questa iniziativa poco utile a favorire la conoscenza della disabilità e l’integrazione sociale
Ti piacerebbe, dopo aver partecipato a questo evento, provare un’esperienza di volontariato?
Visto che il progetto è realizzato quasi totalmente col contributo di operatori, insegnanti, allenatori, ecc.., in qualità di volontari, abbiamo chiesto ai partecipanti se, dopo questa esperienza, gli piacerebbe fare volontariato.
Il 47% ha risposto si,
il 30% forse,
il 15% no,
mentre l’8% non ha dato una risposta.
Un dato interessante sul volontariato riguarda i giovani giocatori:
il 67% si dichiara interessato ad un’esperienza di volontariato,
il 22% forse
e l’11% no.
Infine abbiamo chiesto un giudizio sulla manifestazione finale.
Dalle risposte risulta che la giornata ha riscosso grande successo:
è piaciuta molto all’86% delle persone, abbastanza al 14%.
Ci sembra quindi che questi dati confermino la validità del nostro progetto e lascino sperare che questa esperienza favorisca nei giovani una maggiore predisposizione verso le persone con disabilità e il mondo del volontariato.
Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazioni di:
• Associazione Il Gabbiano – Noi come gli Altri
• Coop. Gabbiano Servizi
• CDD Comunali
• (Noale, Narcisi, De Nicola, Treves, Barabino, Pini, Negri)
• Coop. Fraternità e Amicizia
• Ass. Handicap: su la testa
• Coop. Azione Solidale
• Coop. Spazio Aperto Servizi
• cityandsea.TV
• Liceo classico Berchet
• Liceo Scientico Marconi
• Istituto tecnico IIS Curie-Sraffa
• Società sportiva OSPG
• FCD Olmi-Cesano
• ASD Briantea 84
• ASD Specialmente Sport
• AS Dream Team Milano
• Polisportiva Assisi
Ricordiamo infine che la quinta edizione del progetto è stata realizzata grazie al contributo erogato per il tramite del Comune di Milano
Settore Sport, Benessere e qualità della vita Servizio Impianti sportivi – STADIO MEAZZA
Federica Calza e Laura Faraone
Per maggiori info contattare:
Ass. Il Gabbiano
02 48911230
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