Il tempo è un concetto molto relativo e non solo secondo la teoria della relatività di Einstein, ma anche secondo la maggior parte delle persone con disabilità.
Nel ritardo mentale, molte persone, frequentemente non sono in grado di acquisire le competenze logiche e simboliche necessarie per leggere l’orologio, soprattutto quello a lancette. Così accade che il tempo, seppur nella percezione comune sia considerato un elemento molto concreto: misurabile e che ci misura, nel ritardo mentale è un concetto molto sfuggente.
Ma cosa misura esattamente l’orologio? Siamo talmente abituati a guardare il quadrante e le lancette che si muovono, che a volte ci dimentichiamo che gli orologi (quelli al quarzo per esempio) misurano le oscillazioni date dal cambiamento di stato che il quarzo subisce con lo scorrere del tempo.
La misurazione del tempo è quindi determinata dal cambiamento di stato di un elemento ed è forse per questo che, i nostri cari amici, preferiscono misurare il tempo seguendo parametri connessi “poeticamente” ai cambiamenti di stato “emotivi”, contandolo non in ore o minuti, ma in sorrisi, battiti del cuore, strette di mano, occhi che si illuminano quando qualche amico entra nella stanza. Ebbene sì, loro forse hanno compreso, meglio di tutti, come misurare efficacemente il tempo.
Per le persone normodotate però è un po’ più difficile poter leggere il tempo secondo questa chiave romantica, oppresse come sono da appuntamenti, scadenze, orari d’ufficio, orari del tram e chi più ne ha, più ne metta. Ciononostante, alcuni volontari hanno deciso che, una volta alla settimana, il loro tempo avrebbe smesso di essere misurato dalle fredde lancette di un orologio e avrebbe invece iniziato a essere cadenzato dal numero di sorrisi e occhietti luminosi che avrebbero incontrato al Gabbiano, durante le attività del sabato pomeriggio. Ed è cosi che dal 1985, anno di inizio delle attività di volontariato dell’Associazione “Il Gabbiano – Noi come gli Altri”, anche a Baggio è stata confermata la teoria della relatività.
Possiamo sostenere, cercando di non disturbare troppi i fisici, che al Gabbiano è possibile osservare come il tempo si dilati e torni moltiplicato quando lo si offre gratuitamente per il benessere degli altri – legge della “dilatazione temporale gravitazionale”. Questa legge si basa sull’assunto che il tempo è relativo e scorre a diverse velocità in luoghi diversi (per esempio vicino alla superficie terrestre le lancette scorrono più lentamente). Ovviamente ci riferiamo a valori molto piccoli, con variazioni di nanosecondi, ma volendo lavorare di fantasia, possiamo immaginare come se quel tempo diluito, serva per accogliere, recuperare e riempire, un tempo che a volte ci è apparso trascorrere vuoto.
Con l’arrivo della pandemia a fine febbraio 2020 e col picco di nuovi contagi registrato nelle ultime settimane abbiamo purtroppo dovuto sospendere ciclicamente le attività del sabato pomeriggio. Questi provvedimenti, che abbiamo dovuto prendere per tutelare le persone più fragili, aumentano la solitudine di molte persone che trovano nelle attività del sabato pomeriggio una fonte di calore umano e supporto emotivo. Per tale ragione, parlando a nome di tutti i volontari e i sostenitori dell’Associazione “Il Gabbiano”, vi incoraggiamo a non perdervi d’animo, ma a considerare questo tempo come un tempo sospeso che potrà essere recuperato e con ancora più entusiasmo di prima.
Ci ritroveremo presto con tutti i volontari, le insegnanti di teatro Patrizia e Livia, i nuovi amici di “Casa Teresa Bonfiglio” e tutti i nostri cari e preziosi amici storici.
Laura Faraone