Il 12 di Agosto all’età di 103 anni è mancato il geometra Guido Baroni. Personalmente ho avuto la fortuna di essere accolto sempre con gioia da Guido e la sua famiglia. Ci siamo conosciuti negli anni 1990 quando mi aiutò, contribuendo con il suo lavoro professionale e i suoi consigli, nella realizzazione della sede definitiva dell’Associazione Il Gabbiano rivolta alle persone disabili e loro famiglie. L’evoluzione dell’associazione negli anni si è concretizzata ed è cresciuta grazie anche a lui che ha sempre dimostrato attenzione verso chi è più sfortunato e quindi fa fatica nel vivere la quotidianità. La nostra frequentazione si è poi estesa in tutti questi anni ed io ho potuto raccogliere ampi momenti del suo passato e della sua saggezza. Mi parlò infatti, con tanti aneddoti, dei 9 anni trascorsi tra leva, la guerra e la prigionia. Partì da casa a 19 anni per ritornare a 28 magro come un chiodo e quasi irriconoscibile. Antonietta lo aspettò e così realizzarono insieme una bella famiglia, con due figli Dinella e Maurizio, alla quale si aggiunsero nel tempo nipoti e pro-nipoti .
Lavorò in Provincia occupandosi di scuole superiori e caserme. Conobbe e frequentò Luigi Caccia Dominioni, l’architetto più rappresentativo della Milano della ricostruzione. Durante la sua lunga vita operosa molte e diverse furono a Baggio le collaborazioni, tra le quali a titolo di esempio: la realizzazione del campanile e l’ampliamento della Chiesa di S.Apollinare nell’omonima piazza, l’Asilo e Scuola elementare Madre Bucchi in via Palmi. Fu socio fondatore del “Gruppo sportivo Muggiano” di cui coprì la figura di presidente per 40 anni.
Certo Guido Baroni ha avuto una vita lunga e laboriosa, ha cavalcato le gioie e i dolori di oltre un secolo di storia. A me e al Gabbiano, anche se lo ricorderemo per il bene che ci ha voluto, mancherà molto. Mi mancherà il suo monito, in milanese, quando mi salutava:
“Ciao Giacom e me raccomandi stagh adree a quij fioeu del Gabbiano”.
Giacomo Marinini