Certe cose le racconti e non sembrano vere, ma invece sì che sono vere. Tipo questa. Stamattina alle 9, con tre nostri amici, due dei quali, Marina e Luca, residenti a Casa Teresa Bonfiglio, più Nicola, siamo andati al Teatro Carcano. Solo che non siamo andati per il motivo più ovvio, cioè assistere a uno spettacolo natalizio e nemmeno per recitare noi. Dai, non siamo ancora così bravi! Siamo andati perchè il Carcano ospitava la festa dell’Unicredit – Circolo Milano, che ha fatto una donazione di 5 mila euro al Gabbiano. Dopo lo spettacolo natalizio (il teatro era strapieno di famiglie) siamo stati chiamati su un palcoscenico decisamente più prestigioso dei nostri soliti e così abbiamo sentito tutta l’adrenalina che ti fa sentire l’applauso di un teatro pieno. Tanta roba, davvero. Abbiamo raccontato qualcosa del Gabbiano e giù applausi scroscianti, fino al momento solenne della consegna dell'”assegno”. Un bella storia e non solo per il valore economico, che pure conta (ci permette di proseguire in alcune nostri progetti), ma perché un’attenzione di questo tipo da una realtà così importante non può essere scontata. Ci hanno scelto, invece, e questo fa piacere. Quindi, grazie!
Giusto il tempo di pavoneggiarci tra un panino e una foto nel bar in Porta Romana di fianco al Carcano e poi tutti in via Ceriani, per l’ultimo sabato dell’anno. Prima il laboratorio dei Diritti con l’Associazione InCerchio e con Simona Arena, su cui scriveremo un post a parte, poi i regali consegnati dagli impagabili amici della Croce Verde Baggio (trenta pacchetti ci hanno portato… non ci sono parole per ringraziarli) e il rinfresco con le famiglie e gli amici extra, più o meno un centinaio di persone, che hanno voluto esserci.
Insomma l’allegra confusione e l’energia sprigionate da questo sabato 14 dicembre hanno raggiunto livelli notevoli. La foto di questo caos organizzato che è nel DNA del sabato pomeriggio al Gabbiano è lei, la solita nota. Che anche alle 17,30 di questo sabato, puntualmente, cascasse il mondo, non trova il giubbotto per rientrare in comunità.
Perche lei:
lo appende, poi lo sposta e non lo trova.
Lo appende, poi lo sposta e non lo trova.
Lo appende, poi lo sposta e non lo trova.
Lo appende, poi lo sposta e non lo trova.
Lo appende, poi lo sposta e non lo trova.
Tutti i sabati.
Da cui il solito quarto d’ora di cerca qui, cerca là, ma ENTRA CHE FA FREDDOOOOOO!!!!!!! (e altre cose meno riferibili ) che suonano così rassicuranti, ma così rassicuranti… che il solo pensare che non ci siano e che tutto fili liscio fa venire l’ansia.