Si è concluso il progetto “Famiglie insieme: la rete delle famiglie per le famiglie”, portato avanti dal Centro Ascolto dell’Associazione “Il Gabbiano – Noi come gli altri” grazie al finanziamento ex L. 23 della Regione Lombardia.
Il Centro Ascolto dell’Associazione è infatti attivo ormai da diversi anni nel lavoro con le famiglie in tema di “dopo di noi – durante noi”, ovvero la vita adulta e indipendente della persona con disabilità al di fuori della sua famiglia.
Il futuro è per le famiglie un tema molto delicato. Alcune si pongono il problema di dove il loro caro potrà vivere un domani quando la famiglia non sarà più in grado di farsene carico, altre ancora vorrebbero che fin da subito la persona con disabilità potesse avere un proprio progetto di vita al di fuori della famiglia d’origine.
In tutti i casi si tratta di individuare una struttura idonea, che offra un ambiente il giusto grado di protezione (non troppa, ma neanche troppo poca) in base alle caratteristiche della singola persona. Il panorama spazia dalle residenze più strutturate (Residenze Sanitarie Disabili, Comunità Socio Sanitarie, Comunità Alloggio ecc.), alle soluzioni più innovative come microcomunità, appartamenti ecc.
Si devono fare poi i conti con le lunghe liste d’attesa e i costi che, se sostenuti privatamente, sono davvero proibitivi.
E infine ci sono tutte quelle paure e preoccupazioni che accomunano più o meno tutte le famiglie: come starà mio figlio senza di me? Riuscirà a ricevere tutte le cure e l’affetto che riceveva in famiglia? Come fare perché non si senta abbandonato? Nessuno lo capisce come lo capisco io!
L’elaborazione del distacco è un compito evolutivo complesso che riguarda sia i figli che i genitori. Per la persona disabile si tratta di sviluppare quell’”autonomia affettiva” che gli consenta di star bene insieme agli altri anche al di fuori del contesto familiare; per la famiglia si tratta di pensare anche alla dimensione adulta del proprio caro e vedere la sua vita fuori casa non solo come una necessità, ma anche come un’opportunità.
Il progetto “Famiglie Insieme” nasce proprio per sostenere le famiglie in questo percorso, dando loro la possibilità di incontrarsi e confrontarsi su questi temi.
Il progetto ha previsto 5 incontri tematici “itineranti”, che si sono svolti in diverse tipologie di strutture residenziali e in cui si sono messi a confronti i diversi punti di vista sulla residenzialità: quello della persona con disabilità, dei suoi famigliari, degli operatori.
Punto di forza del progetto è stata poi la possibilità, per chi lo desiderava, di usufruire di un breve periodo di sperimentazione in una delle strutture coinvolte nell’iniziativa. Per ogni nucleo famigliare è stato costruito un percorso individualizzato attraverso la presa in carico da parte del Centro Ascolto con uno o più colloqui conoscitivi, raccolta dati e orientamento nella scelta della struttura più indicata. Sono quindi seguiti momenti di conoscenza in comunità (merende, cene..) e periodi di sperimentazione vera e propria (week end, settimane..) in base alle esigenze di ciascuno.
Le sperimentazioni offrono la possibilità di vivere, in un contesto protetto, una breve esperienza di distacco e di vita quotidiana al di fuori della famiglia, mettendo quindi alla prova le autonomie della persona e restituendo un’idea più realistica di quale potrebbe essere in un futuro la soluzione abitativa più adatta per lei.
Le famiglie hanno quindi potuto condividere le esperienze fatte sia negli incontri tematici di gruppo, che, per ci lo desiderava, aderendo al gruppo di ascolto sul “dopo di noi – durante noi”. Quest’ultimo è attivo nell’associazione dal 2009 e si incontra stabilmente con cadenza mensile.
Obiettivo ultimo del progetto è infatti la creazione e il consolidamento di una rete di famiglie dove ciascuno è contemporaneamente aiutato dagli altri, ma anche risorsa per il gruppo. A fianco del sostegno morale e psicologico, che è il legante primo del gruppo, spesso nasce, come è successo nel nostro caso, anche una cooperazione spontanea fra le famiglie (merende a casa, uscite, tempo libero, assistenza reciproca per brevi periodi ecc.)
A seguito anche della frequenza del nostro gruppo d’ascolto, qualche tempo fa una famiglia ha deciso di realizzare per la figlia e altri 3 ospiti una micromunità in un appartamento di sua proprietà, ed è stata per tutti noi una grande soddisfazione svolgere uno degli incontri tematici del progetto proprio in questo appartamento, che è ora ultimato e attivo!
Nel suo complesso il progetto ha accolto circa 25 famiglie, di cui 8 hanno usufruito delle sperimentazioni per un totale di 80 giorni circa. Hanno collaborato con noi 4 strutture: la CSS “Casa Gabbiano”, gestita dalla Coop. Gabbiano Servizi, la CARD “Alfieri”, gestita dalla Coop. Anita Onlus, l’appartamento “Le chiavi di Casa”, gestito dall Coop. Azione Solidale e infine il neo-nato appartamento “Al 19”, gestito dalla Coop. Il Fontanile.
In attesa dell’uscita di un nuovo bando, che ci consentirebbe di dare un ulteriore seguito a questo progetto, ricordiamo che rimangono attivi il Centro Ascolto e il gruppo di sostegno sul dopo di noi. Chi fosse interessato, può contattarci allo 02 48911230.
(Federica Calza)