Avevamo promesso un servizio più completo sull’inaugurazione. Da Rosario Pantaleo il primo dei tre interventi previsti. Seguiranno post di Giacomo Marinini e Giampiero Remondini.
Sabato pomeriggio del 16 marzo… un bel pomeriggio di sole in quel di Baggio dove, in via Don Gervasini, davanti ad almeno duecento persone, si è scritta un altra bella pagina di socialità. La benemerita associazione “Il Gabbiano – noi come gli altri” ha infatti inaugurato, alla presenza dell’Assessore ai servizi sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, la seconda struttura per i disabili voluta da questa associazione. Questo luogo, chiamato “Casa Gabbiano Teresa Bonfiglio“, è dedicato proprio a colei che è stata, insieme a Giacomo Marinini, l’anima di un sogno grande e realizzato. Sembrava un sogno impossibile da realizzare, proprio come avvenuto per la prima struttura sorta ai piedi del campanile della chiesa vecchia di Baggio e, invece, dopo tanto sperare e lavorare, il sogno si è realizzato. La struttura potrà ospitare, giorno e notte, fino a dieci persone, con relativo servizio di assistenza. La stanza comune è bella ampia e luminosa e, certamente, verrà vissuta in maniera proficua con, ci si augura, anche il supporto di qualche volontario del quartiere. Un quartiere di case del Comune che ha nella sua toponomastica un nome importante e benedicente qual è quello di Don Gervasini, noto ai più come “El pret de Ratanà”. Un prete che, ancora oggi i vecchi baggesi ed i discendenti (e non solo loro), ricordano con affetto e fede. Ora si attende l’accreditamento da parte del Comune di Milano (proprietario degli spazi) per rendere pienamente operativa questa realtà. Merito grande a questi “folli” sognatori de “Il Gabbiano” con i piedi ben piantati per terra. E merito all’Amministrazione comunale di ieri e di oggi per aver creduto nella realizzazione di questo progetto. Da ieri Milano e Baggio sono più ricche ma, nel contempo, non è il momento di fermarsi perché l’avvio sarà certamente importante per l’affermazione di questo luogo come oasi per le famiglie che qui vorranno affidare figli e/o parenti affinché sia loro garantita la dovuta e costante attenzione. Il giorno di festa è importante per tutti perché è il coronamento di un lavoro durato quasi dieci anni che ha comportato anche un esborso economico non indifferente ma, grazie a tutti coloro che hanno contribuito (e che continueranno a farlo) alla realizzazione di questo progetto, di strada se ne farà ancora molta, a Baggio…
Rosario Pantaleo