La scialuppa di oggi è quella di Gabriella. E’ lei che ci invita a mollare l’àncora e a rimetterci #dinuovoinviaggiocolgabbiano in questa che è la diciottesima tappa del nostro tragitto. Nel caso abbiate intenzione di salpare con noi, è consigliabile abbassare ogni volume e spegnere ogni notifica. Basta pochissimo, infatti, per coprire la sua voce e se la coprite… vi perdereste tutto quello che Gabriella ha da dire. Che è moltissimo, per chi ha voglia di ascoltare.
L’eleganza, la grazia, i decibel sempre al minimo, l’educazione. Quattro sostantivi per raccontare Gabriella e quello che si riceve passando un pomeriggio insieme a lei. “Saluta la tua famiglia”, dice sempre. Sarà per quegli occhi di un azzurro così intenso, ma a lei le rughe di espressione non tolgono qualcosa, semmai aggiungono bellezza raffinata, vissuto. Più che timida direi riservata. Non deve essere stato semplice, per lei, mettersi in gioco con il teatro, eppure l’ha fatto, fin dal primissimo “Cigno che vola” del 2006. E guai se non la si avvisa dell’avvio di un nuovo laboratorio. C’è una scena di non so più quale spettacolo in cui lei e Teresa erano sedute davanti, con il telo delle ombre dietro le spalle. Avevano una bambola in mano e c’era la la musica in sottofondo. Non facevano niente di speciale, se non stare insieme, in silenzio, eppure comunicava moltissimo quell’immagine di due signore entrambe non più giovani anagraficamente, eppure così sbarazzine nel liberarsi della zavorra di chi si prende troppo sul serio. La concentrazione, la presenza, la volontà di dare il massimo. Ma direi che Gabriella è anche mitezza, sì. Non nel senso della passività. Piuttosto nell’indole a tenere i toni bassi. Che poi, tradotto, diventa l’indole a non sopraffare, e quindi a rispettare. No, decisamente non la vedo litigare sui social, la nostra amica Gabriella… piuttosto la vedo bravissima a considerare naturale lasciare tempo agli altri, a considerare naturale ascoltare quello che hanno da dire. Chiedendo per sé solo un po’ di ascolto quando lei ha qualcosa da raccontare. Però senza insistere, discretamente.
Giampiero