Il teatro è stato, fin dalle origini delle attività dell’associazione “Il Gabbiano: noi come gli altri”, un modo divertente per aprirci all’altro e farci conoscere. All’inizio gli spettacoli si basavano sulla reinterpretazione di opere già note, come “Sette spose per sette fratelli”, oppure “Cenerentola”, ecc…
In questo caso gli attori incarnavano un nuovo personaggio, indossando dei costumi e assumendo una nuova identità. In queste rappresentazioni ben poco affiorava delle loro vite e dei loro sentimenti. Dopo una pausa di qualche anno, gradualmente, il teatro è tornato ad animare le proposte educative dell’associazione, grazie anche alla presenza di due sensibili registe, Patrizia Battaglia e Heike Coletta, e al contributo dell’associazione “Per un sorriso onlus”.
Con la ripresa del laboratorio teatrale, si è deciso che i protagonisti fossero le persone con disabilità e le loro storie personali, con l’obiettivo di favorire un percorso di conoscenza inter-personale e di promozione dell’autostima. La possibilità che aspetti di sé possano diventare oggetto di una rappresentazione teatrale rappresenta una grande valorizzazione dell’identità personale che, spesso, nella disabilità, è disconosciuta o banalizzata. Inizialmente le persone con disabilità e i volontari si sono presentati al pubblico giocando con le ombre dietro un telo, con un bellissimo spettacolo dal titolo “La signorina delle ombre”. Il telo li proteggeva dall’esposizione diretta col pubblico. Successivamente gli attori si sono esposti un po’ di più e sono saliti sul palco, presentandosi al pubblico attraverso l’uso di “burattini”, che raccontavano desideri, sogni, paure e aspirazioni dei protagonisti.
Dopo qualche anno e varie rappresentazioni, di cui anche qualcuna in trasferta (molti ricorderanno lo spettacolo a Cilavegna nel 2012), i nostri fantastici attori hanno imparato a rivolgersi al pubblico in maniera spontanea più spontanea e sicura. Questo percorso ha rappresentato per i partecipanti un momento di crescita individuale e di gruppo. I partecipanti al laboratorio teatrale hanno imparato a raccontare se stessi usando diversi strumenti: qualcuno ha usato una canzone, qualcun altro un oggetto, un altro ancora una poesia. Tutti sistemi per entrare in relazione con l’altro, by-passando la comunicazione orale distratta. Ed è stato questo il principale motivo per cui, dopo aver visto quest’anno il nostro spettacolo “Nella soffitta delle emozioni” nel teatro della Parrocchia Sant’Anselmo da Baggio, alcuni insegnanti e studenti della scuola superiore Sraffa-Curie hanno deciso di invitarci nella loro scuola per una esibizione teatrale – in occasione della European Evening Night all’interno del progetto “We Volonteer for Europe”, un progetto Erasmus+ in collaborazione con scuole di altre cinque nazioni: Portogallo, Grecia, Turchia, Romania, Polonia –. La possibilità di rendere chiaro un messaggio che esprime una narrazione personale, senza l’uso delle parole, ha garantito un livello di comunicazione universale, consentendo a questi studenti, provenienti da diversi paesi europei, di conoscere la nostra realtà, le persone con disabilità e il mondo del volontariato, ma soprattutto ha dato loro la possibilità di emozionarsi, senza l’uso di grandi concetti, ma grazie alla spontaneità e alla semplicità che arriva dritta al cuore.
Visto il grande successo dello spettacolo, abbiamo deciso, prima di andare in tournée, di presentarlo nuovamente in occasione della Sagra di Baggio.
Sabato 15 ottobre al Teatro CAM Olmi. Ingresso gratuito.