In una storia ultratrentennale, che ha coinvolto centinaia di persone, è inevitabile, ogni tanto, dover salutare qualcuno che ci lascia. Pochi giorni fa è successo a Gianfranco Zonato, che è stato un grande amico di Giacomo Marinini oltre che dell’associazione. Gianfranco ha partecipato direttamente ai lavori di ristrutturazione della nostra sede di via Dalmine e ha dato il suo contributo di partecipazione anche per realizzare l’attuale, in via Ceriani. Per anni si è occupato dell’orto dove andavano i ragazzi del CDD. Sapete come faceva a dare loro un principio di realtà? Misurava ogni volta la lunghezza dell’insalata, o di qualunque altra verdura… visto come è cresciuta dall’ultima volta? Da tempo le condizioni di salute gli impedivano di venire a trovarci, ma in una recente Sagra di Baggio l’abbiamo visto arrivare, accompagnato dai familiari. Giacomo racconta di lui, andando a ripescare anche vecchi aneddoti.
Ciao Gianfranco!
Oggi abbiamo dato l’ultimo saluto a Gianfranco Zonato, un caro amico e questo mi intristisce tremendamente il cuore. Gianfranco è stato il mio compagno di banco dal 1957 presso l’istituto tecnico serale Ettore Conti. Quante risate e bigiate insieme: infatti per evitare qualche interrogazione e aspettando il termine della scuola, andavamo all’avanspettacolo del cinema Alcione in piazza Vetra ad ammirare e fischiare le varie subrette tra le quali la famosa “Lola Gracy detta la Bomba di velluto!”
Ricordo che lui era più anziano di me ed era militare nell’aereonautica. Veniva a scuola in uniforme con la bustina nell’asola della spalla sinistra e assomigliava molto, anche nell’incedere, all’attore statunitense Montgomery Clift il divo più rappresentativo del periodo della gioventù bruciata. All’insegnante che lo voleva interrogare accampava sovente scuse del tipo “sono stato tutto il giorno comandato in garitta al servizio di guardia della caserma e non ho potuto prepararmi” e allora il prof. accondiscendente: “Va bene , allora che venga il suo compagno di banco” … che ero io; l’avrei mangiato vivo!
Ma Gianfranco era un buono d’animo e veramente molto puntiglioso in tutto quello che faceva. Inoltre meticoloso nel suo lavoro alla Bosch e partecipe in famiglia. Ci siamo poi incontrati di nuovo e sorprendentemente alla nascita del condominio in via val D’Intelvi 4 a Baggio e la nostra amicizia è continuata senza tregua in tutti questi anni. Gianfranco sapeva raccordarsi con gli amici, era un vulcano di idee. E un grande organizzatore. Abbiamo trascorso tantissimi bei momenti insieme. Negli anni ’90 aiutò l’associazione Il Gabbiano nel restauro della sede in via Dalmine 6 e poi nel complesso di via Ceriani 3, dove non fece mai mancare la sua presenza come volontario.
Poi la malattia progressiva che lo portò a parlare solo con gli occhi e che sostenne sempre senza lamentarsi accudito dalla moglie e dai membri della sua famiglia sempre attenti ai suoi bisogni.
Purtroppo è arrivata per lui la fine terrena ma sono certo che una persona come Gianfranco, non solo rimarrà nel nostro cuore ma sarà sicuramente ad attenderci speriamo in Paradiso per continuare i bei momenti insieme e la proiezione dei film a lui cari come a tutta la nostra generazione degli anni quaranta e d’intorni: ”Il Gigante”, “Da qui all’eternità”, “Gli spostati”, “Improvvisamente l’estate scorsa” e infine “Un posto al sole”.
Ciao Grande e indimenticabile Gianfranco!
Giacomo Marinini