Battista Adorni è stato un grande nella sua semplicità. Un uomo corretto, preciso e profondamente onesto. Qualche settimana fa prima di andarsene mi ha telefonato ringraziandomi del libro del Gabbiano per l’intervista pubblicata sua personale sulla “percezione della disabilità”. Mi aveva detto di non sentirsi in forma. Sono io che ti ringrazio, gli dissi, per tutto quello che hai detto e fatto per gli amici dell’Associazione Il Gabbiano e loro famiglie. Ci siamo lasciati così. Chi avrebbe mai pensato che quello sarebbe stato l’ultimo saluto tra noi. Battista è stato a lungo presidente della Cava Aurora che da sempre ha ospitato il pranzo di chiusura del Gabbiano, l’ultima domenica di giugno e poi tanti altri momenti di gioia insieme. Interrogato sulla sua percezione della disabilità ci sentimmo rispondere ” Il mio primo approccio è un senso di tenerezza e di amore paterno. Ma ciò non deve essere confuso con un senso di pietà perché il mio primo pensiero è quello di accettare la persona che ho di fronte. Il secondo pensiero è per i disagi che vivono queste persone nella vita quotidiana e la propria famiglia.
Il mio ricordo – continuò Battista – risale a quando vi abbiamo ospitati la prima volta tanti anni fa. Provai subito una sensazione straordinaria nello stare insieme a persone che erano per me sconosciute e alle quali non prestavo attenzione. Stando con loro mi sono poi reso conto della bellezza e sensibilità che ognuno di loro possiede. Occorre infatti ascoltare, guardare, frequentare per comprendere”. Grazie Battista per i tuoi comportamenti che sono stati condivisi da tutta associazione Aurora, una grande famiglia di cui sei stato il presidente per tantissimi anni e che grazie anche a te non vuol dire solo “amici pescatori”, ma un modello sociale che ha portato l’associazione a farsi conoscere per tutte le attività di salvaguardia del territorio e di socialità verso la cittadinanza.
Grazie indimenticabile Battista!
Giacomo Marinini