A Milano sono 140.000 i volontari che danno il loro contributo nelle attività “no profit”. Dieci anni fa erano 65.000 (+210% rispetto al 2001)
In Lombardia sono aumentati del 55% ed in Italia del 45%.
Un vecchio studio di sociologia aveva rilevato che in periodi di crisi le persone tendono a ripiegarsi su stessi e concentrare l’attenzione sui propri bisogni.
Il forte aumento del volontariato, a Milano, dice il contrario!
• Un terzo dei volontari, 45.000, dà un aiuto a chi ha maggior bisogno (assistenza sociale, sanitaria e filantropica),
• 28.000, si occupano della società in senso lato: istruzione e ricerca, sviluppo economico e sociale
• Il gruppo più numeroso, 60.000 si occupa di attività che riguardano un sano impiego del tempo libero (cultura e sport) o interessi professionali (relazioni sindacali) ma è sempre un impegno che va a colmare esigenze collettive. Soprattutto addestra a” mettersi a disposizione” degli altri.
• 11.000 sono convolti in “altre attività”.
Un’esperienza personale.
Per più di venti anni mi sono occupato, come volontario in una associazione, di attività di quartiere per la costruzione di attrezzature sportive ed organizzazione di attività che ne permettessero l’utilizzo, di fatto gratuito, ai ragazzi e gli adulti del quartiere. Motivato dal fatto che queste attività “ricreative” mi coinvolgevano personalmente.
Nella stessa epoca contribuivo come membro degli organi sociali, alla promozione e sviluppo dell’associazione degli analisti finanziari. Un’attività coinvolgente e stimolante per le problematiche e gli interlocutori coinvolti, ma comunque destinata a persone più fortunate di altre.
Mi sono chiesto se non potevo “dare una mano” ad altri meno fortunati, utilizzando le esperienze e competenze acquisite nelle attività decisamente profit della mia vita professionale. In quel caso ricevevo una retribuzione, ora in cambio ricavo la consapevolezza di essere utile ad una famiglia molto più grande. Il GABBIANO, associazione non lucrativa di utilità sociale, che si occupa di portatori di handicap, mi permette di essere utile ad altri.
Le associazioni
A Milano vi sono circa 6.000 tra associazioni e organizzazioni che operano nel “no profit. Di queste quasi 5.000 non sono riconosciute.
Essere un’organizzazione riconosciuta obbliga ad alcuni adempimenti giuridico-amministrativi che impongono vincoli di trasparenza e di comportamenti per fornire garanzie alla collettività.
L’Associazione Il Gabbiano è fra queste oltre a rispondere ai parametri imposti dalla Regione Lombardia.
Il ruolo dei volontari e delle figure professionali
Oltre ai 140.000 volontari le organizzazioni “no profit” utilizzano circa 50.000 dipendenti.
L’entusiasmo, la spontaneità, l’intuito dei volontari è indispensabile, ma a volte può non essere sufficiente. Vi è, anche, bisogno di professionalità specifiche per dare un contributo realistico e concreto alle persone a cui ci si rivolge.
Un esempio dal Comune di Parigi
I dati numerici sono stati illustrati nel convegno Volontariato a Milano, Un ruolo per lo sviluppo, al quale la nostra associazione ha partecipato.
Uno dei relatori era Hamou Bouakkaz, assessore della Vita Associativa del Comune di Parigi. In quella città il comune ha creato una serie di Casa delle Associazioni. Strutture provviste di sale riunioni, scrivane, computer ecc. Una sorta di “sede collettiva” per le Associazioni che le utilizzano per la loro attività, ma anche un’ottima occasione per “fare rete” e contribuire a sviluppare attività che riguardano obiettivi comuni, anche parziali.
Dimenticavo. Monsieur Bouakkaz, è un disabile, non vedente. Forse conosce meglio di altri i problemi del volontariato ed è in grado di vederli in modo più chiaro e coinvolto per fornire indicazioni sulla loro soluzione.
(Gerardo Pecoriello)
Nella foto: La quinta edizione di Sportivamente Insieme 2014 è già partita! Prevede, come noto, l’inclusione sociale attraverso lo sport tra giovani studenti e persone con disabilità. Questa edizione si realizza grazie al finanziamento dell’Assessorato Sport, Tempo libero e qualità della vita del Comune di Milano. Presso l’Oratorio S. Pier Giuliano in via Bagarotti si è tenuto un incontro conviviale dove alcuni giovani partecipanti all’evento si sono verbalmente presentati passandosi anche un filo bianco e trattenendolo, così da apparire tutti simbolicamente compresi in una rete a trama di ragno che non esclude nessuno.