E così l’abbiamo rifatto il mitico “Pranzo alla Cava Aurora”, quello che l’ultima domenica di giugno, dallo scorso millennio (ormai lo si può proprio dire, stiamo invecchiando!) chiude l’attività del sabato al Gabbiano. Un ragionevole distanziamento tra ospiti, il pranzo al sacco per evitare la cucina, la mascherina il più possibile, e rieccoci a celebrare all’aperto questo piccolo rito laico che dà un’idea di cosa sa essere l’associazionismo a Baggio. L’associazione Unione Pescatori Cava Aurora ospita l’associazione “Il Gabbiano – Noi come gli altri” (grazie! ) per un pranzo all’ombra di olmi, platani, aceri e salici. E quest’ultima che, oltre a invitare volontari e amici del sabato pomeriggio, estende l’invito agli inquilini di Casa Teresa Bonfiglio e agli ospiti della comunità alloggio di via Ceriani, gestita dalla Cooperativa Gabbiano Servizi. Per loro, “i ragazzi” come ogni tanto li chiamiamo chissà perchè, è stata una giornata diversa dal solito, tra molti sorrisi, fotografie, il saluto alla gallina che ogni tanto passava di lì e uno sguardo alla cava che mantiene il suo fascino (e i suoi pesci) nonostante la siccità le abbia rubato un po’ d’acqua. Anche questa è andata, anche se… anche se per la prima volta mancavano Valter Pigliafreddo e la sua inarrivabile macedonia, e Battista Adorni, due colonne d’acciaio della Cava Aurora. Non li dimentichiamo, troppi anni passati insieme. A loro, come a Daniela, Maurizia e Cristina (e a tutti quelli che ci hanno lasciato prima), dedichiamo questa giornata e questi sorrisi. Altre foto su facebook