Se Teresa fosse stata presente sabato sera al Teatro Olmi, durante lo spettacolo “Il Gabbiano coraggioso”, avrebbe detto che l’omaggio video che le abbiamo dedicato era perfino troppo per lei. Ma intanto avrebbe anche notato che la compagnia ha continuato il suo viaggio. Avrebbe visto che Roberto Colonna ha confermato la capacità di calarsi nel ruolo con concentrazione, senza la minima paura, e che Roberto Roccon ha mostrato ancora una volta la determinazione con cui si affrontano certe sfide. Si sarebbe accorta una volta di più che lo stesso obiettivo può essere centrato anche facendo ricorso alla vena poetica, come ha ribadito Daniela. Del resto ognuno ha la sua modalità. Avrebbe scoperto che Mattia, al suo esordio come attore, è stato capace di dimostrare quanto, con un po’ di disciplina, si riescano a fare cose che sembravano molto difficili: nel suo pezzo solitario si è controllato, si è sdraiato per far finta di dormire ed è tornato al posto con i tempi perfetti.
Teresa avrebbe sicuramente applaudito Maria, che è riuscita a danzare davanti al pubblico senza fare ricorso al girello (che lezione di coraggio) e il fratello Pasquale, che ha preferito non indossare le ali, tanto c’è la sua la sua voce che lo fa volare. Un sorriso gliel’avrebbe certamente strappato Bellàmia, mentre applaudiva a tempo sulle note di “Mi fido di te” di Jovanotti e mentre si esponeva con due magnifici occhiali da sole: niente male per un’esordiente assoluta. Poi, ma certo!, avrebbe riconosciuto a prima vista i due poli opposti della nostra compagnia: Gabriella, che regalato tutta la grazia di cui è capace ed Elena, ha regalato tutta l’energia e l’adrenalina… di cui è capace. Di Nicola avrebbe accolto la volontà di mettersi in gioco e l’impegno che lo hanno portato a danzare a tempo e soprattutto a parlare con la sua voce bella e forte. Infine Massimo. L’intensità con cui ha interpretato il ruolo del “Gabbiano coraggioso” ha impressionato tutta la compagnia (anche nelle prove, più volte, ci siamo fermati ad applaudirlo) e avrebbe colpito persino lei, che lo conosceva da una vita.
E poi Tiziana, Vincenzo, Daniele, Alessandro e tutto il coro di “Azzurro”…
Insomma Patrizia e Livia, con i volontari sullo sfondo, hanno guidato il gruppo verso un’altra tappa di affermazione di sé e anche Heike ci messo lo zampino. Insieme a loro la compagnia del Gabbiano gioca al teatro dal 2006 senza che il teatro sia mai diventato il fine ultimo. E’ sempre stato e resta ancora uno strumento straordinario per regalare un’emozione e per dire:
“Io ci sono, io ho i miei limiti, ma voglio provare a superarli e posso riuscire a spostarli un po’ più in là se me ne date l’opportunità”.
Ecco come com’è andata sabato, Teresa. Ma tanto lo sapevi già.
Giampiero Remondini