Una giornata che inizia andando a sbattere contro un albero sul marciapiede, mentre controlli le moltipliche, è ovviamente una giornata che parte male. A voi possiamo dirlo: ne abbiamo le palle piene di pedalare. Per questo decidiamo di giocare il super jolly. Andiamo ad Alicante con quella che in realtà è una metropolitana leggera; ad Alicante prendiamo un treno vero e andiamo a Murcia dove cambiamo e con un’altro trenino scendiamo ad Agullas.
Saltiamo tre tappe e ci riportiamo in tabella. Peccato che ad Alicante scopriamo che si può arrivare sì fino a Murcia, ma non si può più scendere sulla costa perché la tratta ha dei lavori in corso. È una botta tremenda, un gancio sinistro di Monzon sul grugno, qualcosa da cui probabilmente non ci riprenderemo più. Ci mettiamo in strada alla volta di Cartagena dove sappiamo già che non arriveremo in giornata, ma non abbiamo più voglia né di pedalare, nè di pedalare controvento, né di pedalare in salita. Siccome alcune giornate riescono col buco ed altre finiscono bruciate, oggi è una di quelle in cui va storto tutto. Le strade sono tutte brutte. Anche quando ti portano in mezzo ai campi, i campi sono maltenuti. Le città sono brutte, i soliti palazzoni sul mare. Noi non siamo brutti, ma abbruttiti sì. Non abbiamo più voglia di pedalare e invece pedaliamo in salita, controvento, su una nazionale piena di traffico, pensando a come possiamo scappare da qui. Direi che per oggi basta, non abbiamo nemmeno fatto una foto o un filmino, tanto la situazione è deprimente. Da qui in poi non abbiamo vie di fuga. I due tentativi di fare l’autostop ai furgoni perché ci portassero avanti un pezzo, sono falliti e ora, visto che abbiamo voluto la bicicletta, non ci resta che pedalare. Peccato che, come già detto, di pedalare ne abbiamo piene le palle. Chiunque di voi voglia organizzare una squadra di soccorso e venirci a prendere in idrovolante, elicottero, motovedetta, è il benvenuto.
Nel frattempo ingaggiamo Sandro (vi ricordate Sandro che, insieme a Livio, pedalava una giornata avanti a noi fino a Barcellona?) perché ci trovi una qualche via d’uscita. Missione disperata, ma non si sa mai.
Se proprio vogliamo trovare una cosa buona in questa giornata nera, beh ecco il mio piatto di sarde e quello di seppie di Massimo.
A volte la pancia piena consola, ma oggi non so.
Basta giornate storte, boys!
Stasera siamo a Torrevieja, 63 km pedalati e 43 in treno.
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DA CTB
Eccolo su Wikipedia Monzon, il gran pugile degli annni Settanta citato da Claudio e Massimo. No ragazzi, non è quello che si vede di fronte. Monzon è l’altro. E’ quello che sta guidando un tir dalla forma di mano-nel-guantone verso il rivale. Leggendo la cronaca di #pedalareperunpullmino, oggi Claudio e Massimo, si sentono un po’ come quel rivale, e ne hanno ben donde, visti i 1771,5 chilometri percorsi in bicicletta in 25 giorni e vista la luna storta di questo sabato 2 ottobre. Se poi si contano anche i 193 km in treno (là dove la strada si faceva particolarmente insidiosa) i nostri “ragazzi” si avvicinano a quota 2 mila chilometri percorsi. E martedì vedremo l’aggiornamento sui 9 mila euro raccolti pedalando non solo tra le delizie della Camargue, ma anche tra i palazzoni sul mare. Fonte foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlos_Monz%C3%B3n
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Baggio – Gibilterra sono circa 2500 km. Scegliendo di contribuire con un centesimo a km, ad esempio, si doneranno, a meta raggiunta, 25 euro per l’acquisto del pullmino per Casa Teresa Bonfiglio. Con 2 centesimi il contributo diventa di 50 euro, 10 centesimi significheranno 250 euro all’arrivo e così via. Chi vorrà potrà contribuire con un bonifico all’Iban IT44J0306909606100000117955, (Associazione Il Gabbiano – Noi come gli altri) o sul sito a https://www.gabbiano.org/donazioni/ Non dimenticate la causale: #pedalareperunpullmino |