Ragazzi, con 17 euro questa notte abbiamo dormito in una camera arredata alla provenzale. Ieri sera abbiamo fatto il bagno nella piscina non grande, ma bastante a  rilassarci; questa mattina, colazione luculliana. Inoltre ci hanno fatto loro il bucato e hanno condiviso sul loro sito la nostra storia. Notevole. Debbo riconoscere che dopo un mese di discussioni con Charlie (il “vero” nome di Massimo) sul fatto che secondo me era meglio andare sempre in campeggio, beh Charlie aveva assolutamente ragione. In più trova posti incredibili a poco prezzo. Prima del via ci ha raggiunto Davide, costretto a portare a suo padre, Charlie, le chiavi del lucchetto che lo stolto aveva dimenticato a casa. Chissà cosa si ricorderà di aver dimenticato quando saremo a Barcellona.

Poi strada tutta dritta piuttosto trafficata con parecchi saliscendi fino ad Alessandria e poi ad Acqui. Appena prima di Acqui ci fermiamo nei pressi di una casa dove un tipo sta innaffiando l’orto. Gli chiediamo di riempire le borracce e, già che ci siamo, gli chiediamo anche due pomodori. Questo ci dà un sacchetto di pomodori, sedano, e basilico. Con il pane avanzato da ieri ne viene un pranzo favoloso consumato in un parco giochi prima di Acqui. È proprio vero che il Signore tutti i giorni ci manda un angelo a darci una mano: ieri la famiglia di ciclisti, oggi l’uomo dell’orto.

Vabbè, poi comincia il Sassello. Salita facile, a parte un paio di strappi, ma molto molto lunga. Charlie, che temeva le salite, va come un treno e ha la preoccupante tendenza ad andare in fuga.

Stasera siamo ripagati per tutta la fatica fatta oggi  dall’arrivo in questo rifugio meraviglioso al passo del Sassello. La ragazza che lo gestisce ci preparerà una pastasciutta e salsicce con le patate (forse c’è anche la torta). Voi pensate che ci sia qualcosa che possiamo desiderare ancora?