Dopo la lunga fase del Covid il Gabbiano chiude una stagione che ci ha visto ripartire di slancio. Piano piano, alle restrizioni ferree è subentrato il buon senso: la mascherina da usare all’interno, sì, ma non all’esterno, la merenda che ritorna dopo tanto tempo, prima solo all’aperto e poi anche all’interno della Sala Azzurra. La stagione del Covid ci ha costretto a contingentare le presenze dei volontari per non generare assembramenti soprattutto nelle stagioni fredde. Le “convocazioni” dei volontari per il sabato sembravano un rebus: questo sabato tu, questo tu, io però ho il raffreddore, dici che posso venire? Ma loro, volontari, hanno dimostrato una duttilità per la quale si può solo dire grazie. Alcuni hanno partecipato alle gite del sabato o della domenica con gli ospiti di Casa Teresa Bonfiglio, altri hanno persino pranzato a CTB (uno solo alla volta, sempre per il solito problema) rinforzando un’affinità elettiva nata in modo naturale. Ma rivedendo l’album sono davvero tante le tappe di questa stagione e vogliamo ricordarle rivolgendoci in particolare a chi ha sostenuto il Gabbiano in mille modi. Il cortile di via Ceriani ha ospitato l’evento di Artevox, uno spettacolo realizzato dagli utenti del Servizio Sole della coop Gabbiano Servizi e qualche nostro amico del sabato.
Tra le attività del sabato pomeriggio c’è stato il classico lab teatrale con Patrizia Battaglia e Livia Rosato, che si è concluso a maggio con lo spettacolo inserito nel cartellone della Civil Week, una prestigiosa rassegna cittadina che ha coinvolto 360 organizzazioni del Terzo Settore. Per chi non poteva fare teatro abbiamo pensato a qualche sabato di animazione ed è venuto a trovarci Claudio Madia, storico conduttore della trasmissione Rai “L’Albero Azzurro”. Tra le altre attività: tanti lavori creativi, la sfilata di Carnevale (stavolta alla Cava Aurora), il calendario, la Sagra di Baggio e tanta socializzazione. Tra le new entry, il progetto “Compagni di strada” che ci ha visto partner dell’associazione InCerchio nella ricerca e formazione di nuovi volontari. E proprio a proposito di volontari, è stato un anno molto positivo, che ha visto nuove forze affiancare i vecchi inossidabili. Sono arrivati volontari di età diverse, ma ci piace ricordare, tra gli altri Alice, fresca diciottenne, e i liceali dell’American School of Milan, tutti tra i 15 e i 17 anni, che hanno partecipato a turno, pur abitando lontano da Baggio. Quello del Gabbiano è un gruppo molto numeroso e come sempre accade nei gruppi numerosi, qualcuno ogni tanto se ne va. Non c’è più Elvio Bielli, con la sua allegria, e nemmeno Livia Merzagora, madre di Sergio e Cristina, nostri amici della prima ora. Se ne sono andati per sempre Dino Vecchiati, padre di Betty e grande amico dell’associazione, ed Ernesto Borroni, titolare di quella Reprorex che da anni ci segue nella stampa di libri e calendari.
Nel frattempo è arrivata Benedetta, che Laura Faraone, psicologa dell’associazione, ha dato alla luce a gennaio. Un’altalena di emozioni, vita vera, come si vede. Con questo bagaglio ideale guardiamo avanti e partiamo verso la stagione 2023/24, nella quale proveremo a sciogliere un dilemma sulla direzione da prendere con i nuovi progetti, come associazione e più ancora come impresa sociale: investire più energia nella ricerca di soluzioni per le famiglie che vivono la difficolta della convivenza con i disturbi dello spettro autistico? Oppure prediligere la creazione di opportunità di lavoro per le persone con disabilità che manifestano capacità e attitudini, allontanandosi da una logica troppo spesso solo assistenziale? In questi percorsi riconosciamo il sollievo delle famiglie e la trasformazione della persona con disabilità in risorsa per se stessa e per gli altri. Sono cammini che sappiamo non essere facili, ma noi intendiamo esplorarli, con l’aiuto dei baggesi che ci hanno sempre sostenuto.