L’anno scorso avevamo espresso un sogno: realizzare il progetto Gabbiano 2000 che prevede, nell’area di via Ceriani 3 a Baggio, la ristrutturazione della Canonica esistente e la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica così da ospitare un Centro Diurno, una Comunità Alloggio e un Centro di Ascolto per persone con handicap e per le loro famiglie. Il progetto è descritto in Internet all’indirizzo http://www.bimbi.it/gabbiano/gabbianohome.htm. Ora crediamo davvero di essere sulla strada giusta. Abbiamo certezze nell’avvenire e nelle possibilità di realizzarlo.
E’ stato un anno denso di avvenimenti e incontri, ma anche di studio e di intenso lavoro progettuale. La Parrocchia S.Apollinare e l’Arcidiocesi hanno messo a disposizione del Gabbiano l’area di via Ceriani 3. L’Assessore Maurizio Lupi e gli uffici urbanistici del Comune di Milano, la Sovrintendenza ai beni ambientali e architettonici, il Corpo Forestale dello Stato, con incontri e sopralluoghi, stanno dimostrando grande attenzione al progetto in tutti i suoi aspetti. La gente del quartiere ci segue e così pure il Consiglio di Zona 7. E’ stato un anno che ha trasformato il sogno in speranza, intesa come fiducia nel futuro. Un anno che ci ha maturato nelle nostre intenzioni e motivazioni. Ci giungono a conforto i dati dell’indagine Abacus sul mondo del volontariato e del terzo settore. Un esercito in grande espansione, di oltre 5 milioni di volontari sostiene, insieme a 4250 cooperative sociali di solidarietà, una rivoluzione culturale forte.
Si tratta di una visione dello Stato non più in forma assistenziale, bensì sociale. In sostanza, un disegno dove nessuno è delegato per tutto, ma le varie compagini della società, istituzioni comprese, sono chiamate a fare la loro parte in un lavoro interconnesso e di rete.
Così anche noi del Gabbiano, con tanta speranza, alle soglie dell’anno 2000 siamo pronti a metterci in gioco per rispondere in maniera maggiore ai bisogni emergenti delle persone disabili della zona e delle loro famiglie. Non possiamo però fare a meno di una comunità locale sempre più partecipe ed attenta e di istituzioni pubbliche vicine. Solo così sarà possibile crescere e “colpire” i bisogni. Solo così la speranza non muore.
(Giacomo Marinini)