di Alice Arienta
Martedì scorso sono stata a trovare gli amici dell’associazione gabbiano a Baggio. Un momento di confronto dal vivo con i volontari che operano all’interno dell’associazione il Gabbiano, storica associazione di Baggio impegnati da tanti anni sul fronte dei disabili con il Centro di Ascolto, il centro diurno integrato e la comunità alloggio Teresa Bonfiglio.
Ero venuta per rivederli dopo questo lunghissimo tempo e per fare il punto soprattutto sull’esperienza della Comunità Alloggio Residenziale Disabili (CARD) di via Don Gervasini. Il nuovissimo progetto del Gabbiano ormai è iniziato 2 anni fa, un’esperienza del vivere comunitario, un progetto importante il cui obiettivo è duplice :
- Offrire l’opportunità ai ragazzi di testarsi nel vivere da soli e immaginare quindi il dopo di noi (una delle maggiori preoccupazioni per le famiglie di ragazzi disabili è supportarli nel difficile percorso verso l’autonomia).
- creare possibilità di sollievo anche nei fine settimana per qualche giorno.
Di certo sono qui per ascoltare com’è andata l’esperienza della comunità alloggio ma poi mi interessano tanti altri aspetti : Come ha reagito la comunità del Gabbiano a questo periodo del Covid -19? Come lo stanno vivendo tutt’ora ? Come la pandemia limita e riduce il benessere dei ragazzi disabili e delle loro famiglie?
C’è una prima notizia buona però: il Gabbiano che da anni supporta i genitori di ragazzi disabili anche durante il covid è riuscito a mantenere il dialogo con i genitori dei ragazzi dando un supporto tramite appuntamenti telefonici , supporto che le famiglie hanno trovato prezioso. Hanno preferito il classico contatto telefonico rispetto al digitale.
Non si sono sentiti soli. Invece per il benessere e le attività individuali ovviamente sono stati penalizzati perché molti persone seguite sono piuttosto avanti con l’età e hanno disabilità intellettive che impediscono o limitano l’utilizzo del digital.
Per la CARD quello che è importante è che spesso le famiglie quando decidono di aderire a questi progetti si affacciano con timori e paure come è nomale che sia.
Solitamente gli ingressi avvengono gradualmente, per un certo periodo, ma alcuni inserimenti di nuovi ospiti sono stati fatti immediatamente perché i tempi e le restrizioni non lo permettevano.
Il covid ha inoltre determinato due cose: come tutte le esperienze che abbiamo vissuto è stato come una sorta di acceleratore. Ha spronato i più favorevoli e ha frenato gli indecisi .
Alla fine comunque gli ospiti della struttura sono arrivati fino a un totale di 9 sui 10 posti disponibili (oggi sono 8). Sono stati momenti difficili,ma in generale considerano questa esperienza unica e positiva.
Questo intenso confronto con gli amici del gabbiano è stato prezioso perché ancora sappiamo poco degli effetti del durante il covid sui disabili.
Il mondo della disabilità è molto complesso e variegato ma resta comunque una fascia fragile che è stata colpita come tutti dal covi. Credo sia importante approfondire gli effetti negativi per poi mettere in atto azioni di supporto e a contrasto delle debolezze emerse.