Un flash che ti inchioda, quello sulle corse “infinite verso il nulla” di Anna. E poi un pennello immaginario, ma neanche troppo, con cui Mimmo ha imparato a dipingere le proprie giornate. Due immagini e una sensazione: perché più che eroi, o “cambiatori del mondo”, dietro quella porta, forse, ci sono ragazze e ragazzi, uomini e donne, volontari/e, che hanno scoperto più o meno inconsapevolmente quanto colore si nasconde in persone diversamente abili. Anna saluta il Gabbiano perché si trasferisce fuori città e Mimmo, volontario da pochi mesi, racconta il suo arrivo. Come scoprirà chi avrà tempo e voglia di leggere questa pagina, dietro quella porta non c’è il “sacrificio” per gli altri. C’è solo una dimensione più umana, che è bello e utile riscoprire dopo una settimana passata fuori. Il Gabbiano ha sempre bisogno di nuovi volontari, di nuove energie, di nuove idee. Quelle che seguono sono testimonianze di persone come noi, che stiamo dietro quella porta, e come voi, che per ora ne siete fuori. La porta è aperta!
“MIMMO, TU SEI MIO AMICO”
Un sabato di ottobre del 1998 ho varcato la soglia di una porta e dietro di essa ho trovato amore ed amicizia. Vi assicuro che da quel giorno sono diventato più ricco. Ricco perché, per me, la ricchezza è anche aggiungere un indirizzo sulla propria agendina, ricco perché la ricchezza è anche regalare qualche momento a persone meno fortunate di me, ricco perché Roberto mi ha detto: “Mimmo, tu sei mio amico !”.
Si, io sono Mimmo, da qualche mese frequento il “Gabbiano” e, grazie a questo, ho riscoperto alcuni valori della vita che avevo dimenticato.
Non pensavo di raggiungere traguardi così belli; mi sento soddisfatto per aver superato con modesto coraggio momenti come: l’incontro con una realtà sconosciuta, l’incertezza di non saper “offrire” me stesso, l’inquietudine di non essere in grado di capire ragazzi disabili.
Una volta superato questi attimi, ci si accorge di avere delle qualità che non si sanno di possedere e che hanno solo bisogno di essere liberate. Molto spesso mi sono soffermato solo a guardare, pero’, ad un tratto, ho sentito il bisogno di agire in prima persona ed ora posso affermare che è stata una bella esperienza che aiuta a crescere ed anche un po’ a cambiare; in fondo si tratta di dedicare un ritaglio del tuo tempo ad ascoltarli, per condividere un loro momento di felicità, rubare un sorriso, aiutarli semplicemente a colorare un disegno e io sono convinto che siamo noi volontari che coloriamo ancora di più la nostra vita proprio grazie a questi ragazzi che vogliono solo la nostra amicizia e nient’altro. Vorrei citare un aneddoto riguardo alla recita tenutasi a febbraio dai volontari del Gabbiano: ero anch’io uno degli “attori” e l’apertura di quel sipario per me, che non mi ero mai esibito davanti ad un pubblico , neanche da bambino, ha significato l’aver dato luce ad alcune mie parti in ombra. Da tutto questo ho capito che se una persona può offrire sé stessa e un po’ del suo tempo, quella soglia dovrebbe varcarla, dovrebbe lasciarsi andare. Solo così si potranno liberare le “buone” qualità che sono nascoste in ognuno di noi. Per cio’ che mi offri, grazie Gabbiano.
(Mimmo Pagliaro)
INFINITE CORSE VERSO IL NULLA
Ciao ragazzi, io vado via!
Quando il sole afoso di Milano cederà il posto al più tiepido sole di settembre e voi al rientro delle vacanze tornerete al Gabbiano, io mi troverò in un’altra città. Ciao a tanti nomi che forse col tempo dimenticherò, ma non scorderò nessuno dei vostri volti, nessuno dei vostri dolcissimi sguardi e nessuno dei vostri sorrisi. Quanto tempo siamo stati insieme? Forse quattro anni, ma so solo che il tempo passato con voi è volato. Sapere che sarebbe stato così facile ed appagante comunicare con ciascuno di voi, sarei arrivata prima! Grazie di cuore a tutti voi per avere fatto di me un’altra persona, per avermi sottolineato i valori veri della vita, per avermi fatto toccare con mano le fortune di ogni giorno, per avermi fatto fermare e riflettere sulle infinite corse verso il nulla. Grazie per la vostra allegria. Cosa avete voluto in cambio?
Solo un po’ di AMICIZIA. lo devo andare e là dove andrò cercherò un altro Gabbiano per spiccare il volo. Starò con altri ragazzi, farò gite lunghe una giornata, farò dei pranzi di Natale, farò e farò … E che dire di voi cari amici volontari, di diverse età, ognuno con una storia, ma tutti uniti?
Ho trovato in ciascuno di voi una qualità assai rara oggigiorno: l’amicizia sincera e disinteressata. Ciao Paola , ciao Mariarosa , Ciao Barbara ed Enrico, Ciao Mimmo, mio ultimo amico, mi spiace non averti potuto conoscere di più. Un abbraccio forte forte ad Arcangela. Ora un appello a chi mi ha seguito in questo scritto: avvicinatevi al volontariato, non chiudetevi dietro ai famosi “non ho tempo”, “non sono capace”, “faccio già delle offerte”. Almeno provateci perché è un’esperienza che dovete soprattutto a voi stessi.
Non vi farà alcun male e vedrete che il tempo lo troverete, la vostra famiglia la seguirete anche meglio di prima. Ciao Gabbiano, quando tornerò in visita nella mia Baggio che mi ha vista nascere, verrò a trovarti nella tua nuova sede a ridosso della nostra mitica e antica Chiesa di via Ceriani 3. Sarà il Gabbiano degli anni 2000 …. Termina qui la mia lettera di addio con un’ultima preghiera: Vai Gabbiano, vola altissimo nei cieli azzurri e canta forte affinché tutti sappiano che noi siamo… come gli altri!
(Anna Lombardi)