Omaggio a una poetessa
Questo mio pensiero l’ho scritto un anno fa quando decidemmo come associazione il Gabbiano, di evidenziare le potenzialità e i comportamenti di coloro che ci frequentano e penso sia questo il modo migliore per me e i volontari dell’associazione di ricordare Daniela
Daniela si presenta molto bene. Daniela è una ragazza in gamba e autonoma. Daniela è una poetessa. Daniela ha un lavoro al supermercato e il suo direttore è molto contento di Lei. Daniela ha un fratello che vive in Inghilterra con la famiglia perché insegna alla locale università. Daniela è affezionata alla sua mamma, al fratello e alla cognata, al suo nipotino Marco e anche a tutti noi del Gabbiano. Ma voi vi chiederete ma chi è Daniela?: Daniela è una ragazza davvero speciale! Anche lei viene al Gabbiano ed è veramente molto preziosa. Le piace lavorare con Clarissa nel laboratorio di cucito con ago e filo senza pungersi le dita, ma le piace anche mettersi il grembiule e aiutare in cucina quando il cuoco Augusto Celata allestisce il pranzo di Natale per 120 coperti oppure con il volontario Alfredo, il nostro pasticcere-pittore, con il quale realizza , assieme ad altri, squisitezze per le nostre merende. Quando andavamo in vacanza organizzata da Stefania , Daniela era la mia stretta collaboratrice. Infatti seduta sul pulmino vicino a me scriveva passo passo tutto ciò che scorreva sotto i nostri occhi.. Poi una volta tornati a Milano trasferiva al computer tutta la vacanza che finiva infine in un libro corredato da fotografie, inserti pubblicitari sulle località che frequentavamo, aspetti comici, avvenimenti, momenti felici. Ricordo quando scoprimmo la sua vena poetica e la presentammo ai giochi della libera età, organizzati dall’Associazione Auser. Daniela poetava in modo panteistico, tratteggiando e descrivendo l’impressione che le dava il sole, la natura e lo scandire del tempo e delle stagioni. Vinse diverse volte la bella competizione tra gli applausi degli astanti ammirati. Il lavoro le piace molto, il suo compito consiste nel disporre i prodotti sugli scaffali ed indirizzare i clienti (riconoscenti) ad individuare i prodotti ricercati . E’ molto amata dai colleghi e come già detto dallo stesso direttore.
Cosa ci ha insegnato Daniela?
- Sicuramente mai fermarsi alle apparenze perché ogni persona ha qualcosa di caratteristico che la distingue.
- Pertanto devi sempre cercare con curiosità e senza pregiudizi, dentro a una persona perché puoi trovare, anche nella diversità, un mondo speciale, equilibrato e perfetto
Cosa ci ha dato Daniela?
- Sicuramente tanta gioia nell’essere nostra amica e dell’associazione Il Gabbiano.
- La consapevolezza di essere, seppur tutti così diversi, comunque una bella espressione di vita!
Giacomo
Ripenso ai tanti spettacoli teatrali, alle prove, all’adrenalina che precedeva l’inizio. Sono le immagini più forti che mi restano di Daniela. E’ stato un pezzo di vita passata, ma anche costruita, insieme, al Gabbiano il sabato pomeriggio. Rivedo la sua meticolosa determinazione nel calarsi nella parte, nell’accennare qualche passo di danza quando serviva e, più di tutto, nel recitare le sue poesie, che spesso portava sul palcoscenico… di un teatro vero, come quello degli Olmi, o nella Sala Azzurra al Gabbiano. Voleva fermare i suoi stati d’animo e farli emergere: “M’incanto a osservare il mare…”, “Sento paura nel domare il cuore. Ma con forza, grinta e coraggio riuscirò a sconfiggerla”. C’è una foto in cui sorride e stringe la coppa vinta in un concorso di poesia. E poi la festa dei quarant’anni al ristorante, le sue emozioni forti e allo stesso tempo contenute, quasi mai sopra le righe. La spine che spuntavano quando sentiva di doversi difendere. Poi eccola a passeggio con la coraggiosa mamma Paola, un sabato mattina, forse a febbraio, in via Gianella. Un saluto veloce, la fila al fruttivendolo, ma che freddo stamattina, come va in comunità?, ciao, ciao. Sembrava quasi più “aggrapparsi” a Paola, che passeggiare a braccetto. Sarà solo un’impressione, ho pensato in quel momento, mentre le guardavo andare verso via Ceriani, proprio in direzione del Gabbiano.
Giampiero
Da quando conosco il Gabbiano, Daniela c’è sempre stata. Lei così autonoma, indipendente, competente. Precisa e scrupolosa, amava rendersi utile, fare per gli altri e di questo ne andava giustamente orgogliosa. Era al tempo stesso una giovane donna sensibile e delicata, come tutti con le sue fragilità, ma con una particolare capacità di cogliere la bellezza del mondo. Le sue poesie parlavano proprio di questo: della natura, dei sentimenti, dell’amicizia. E’ difficile abituarsi all’idea che non sia più tra noi, ma non voglio ricordarla con pensieri tristi. Ripenso allora al suo quarantesimo compleanno, quando Paola, la sua mamma, aveva organizzato una cena in un ristorante etnico con alcuni amici del Gabbiano. Daniela si era preparata con cura, si era vestita in modo elegante e aveva persino sfoggiato un filo di trucco, che le stava molto bene. Ma quello che mi aveva colpito era l’espressione che aveva in volto, un po’ imbarazzata nel trovarsi al centro dell’attenzione, ma emozionata e felice. Quella sera Daniela brillava di una luce magica. Era bellissima. Ecco, io la ricordo così.
Federica
Solo il vento sa dove volano le tue Poesie. La Poesia più bella sei tu, Danielina, così come ti abbiamo sempre simpaticamente chiamata. Sei volata via! Recitare da protagonista ti è sempre piaciuto, tanto da voler concretamente imitare “Il Gabbiano coraggioso”. Sì, sei grande, Daniela, continua trasmettere i tuoi pensieri di vera saggezza, ne abbiamo bisogno come germogli di vita!! Ciao Daniela, continua ad aiutarci sempre.
Alfredo
Daniela, con grande attenzione ed entusiasmo seguivi il laboratorio teatrale. Da una settimana all’altra spesso riportavi le tue riflessioni e i tuoi appunti. La tua presenza, armoniosa energia, cercava leggerezza e nelle parole, con le tue splendide poesie sei riuscita ad esprimere il tuo profondo sentire. In ogni spettacolo sei riuscita a donare parte di te, ci hai regalato immagini ed emozioni che rimarranno con tenerezza nei nostri ricordi. Buio in sala, luce sul palco e poi: appare lei, Daniela! Danzando con le braccia leggere si avvicina al suo leggio e legge una delle sue poesie, continuando a danzare, questa volta con le parole! Quanti spettacoli sono iniziati così, e così ti ricorderemo, cara Daniela. Con la tua leggiadria ma anche con il tuo rigore: eri la prima a volere il copione e che fosse completo e guai se tardavamo a consegnarlo, sempre puntuale e presente, pronta a sostenere ma anche a sgridare i tuoi compagni di avventura e testarda nelle tue idee che portavi avanti con forza. Mancherai a noi ma anche al teatro che aveva trovato in te una farfalla parlante in forma di poesia.
Sin dall’inizio tanti anni fa, quando abbiamo iniziato prima con le ombre ti sei data anima e corpo al teatro a cui tenevi tantissimo. Poi andando avanti sei diventata proprio una vera attrice e poetessa mettendo sempre negli spettacoli le tue poesie e le parole che tu stessa recitavi. Eri molto precisa e tenevi molto che tutto funzionasse.
Vorremmo ricordarti con una poesia cha hai scritto per uno spettacolo:
Amicizia
Gli amici si uniscono
mano nella mano
formando una catena…
Volteggiando lievi
battono i loro cuori nel petto.
Il silenzio vale più
di mille parole.
(Daniela Balocco)
Grazie Daniela per averci regalato tutto questo e grazie alla tua meravigliosa mamma Paola che ci ha sempre sostenuto a cui ci stringiamo.
(Compagnia Pattygiramondo – Patty, Heike e Livia)
La cosa che mi colpiva più di Daniela era la sua pelle. Era sottilissima, delicata, quasi trasparente. Mi colpiva il contrasto della sua pelle, così fragile, con la sua determinazione. I suoi occhi, le sue parole e i suoi gesti erano quelli di una donna decisa, che sapeva cosa voleva. Sapeva anche come farti entrare nel suo mondo, con le sue poesie, semplici ma anche cosi espressive, che ti permettevano di guardare le cose coi suoi occhi! Un po’ di tempo fa mi aveva detto che stava preparando una poesia “Le parole dell’intimità”. Purtroppo non è riuscita a scriverla, ma per me è bello pensare che questo sia diventato un compito per ciascuno di noi: tornare a vedere la bellezza nelle cose che ci circondando e ristabilire un dialogo interiore con la nostra parte più poetica. Il compito che ci ha lasciato è proprio questo, ritrovare dentro di noi “le parole dell’intimità”.
Grazie Dany
(Laura)
Mi chiamo Clarissa e ho avuto la fortuna di conoscere Daniela. Ho tanti ricordi che mi legano a lei. Tra questi il tipico sabato pomeriggio dove arrivava con il suo zainetto per fare il laboratorio di cucito. Il suo più grande sogno era confezionare un abito da sposa con il velo a strascico, melo diceva sempre! Oppure il suo ultimo lavoro : un coloratissimo abito giallo su misura per lei da sfoggiare ed indossare d estate. Quanta passione e precisione metteva in ogni cosa che faceva, come prendere appunti per non dimenticare nessun passaggio per la confezione del vestito. Daniela era così, un amica dolce e sempre gentile ed educata. A parte quando battichettava con l’amico Nicola; quante risate!!!
Mi mancherai Daniela!!!
(Clarissa)
Daniela è una tipa tosta e una star, sempre in prima linea quando c’è da fare ma con un cuore grande e attenta alle esigenze di chi sta attorno. Ai pranzi di Natale, Daniela era l’unica rappresentante del Gabbiano ammessa in cucina per aiutare il gruppo di cuochi nella preparazione del pranzo. In cucina non poteva entrare nessun altro ma se c’era qualsiasi tipo di problema, un piatto particolare da preparare, una esigenza di dieta, ecco, allora bastava chiedere a Daniela e dalla cucina “usciva” il piatto richiesto. Ho dei dolcissimi ricordi di Daniela. Ho avuto la possibilità di vivere con lei momenti molto intensi come nella raccolta delle castagne, in Toscana per la vendemmia, nei laboratori del Gabbiano, nei mercatini, mentre leggeva le poesie create da lei. E tutto ciò è una grande benedizione. Sono molto triste per la perdita di Daniela. E invito chi è triste come me di pensare ad una delle sue tante qualità vissute con intensità e determinazione, e vivere questa qualità nella vita.
(Tiziana)
Ho conosciuto Daniela molti anni fa, sinceramente non mi ricordo nemmeno quando e come. Ho avuto la fortuna di passare con lei tanti sabati e anche momenti speciali come il teatro e le vacanze estive. Quando si dice il giorno e la notte, il bianco e il nero. Daniela secondo me era così. Niente mezze misure. Sapeva essere dolcissima e, quando voleva, sapeva puntare i piedi e mostrare un caratterino bello determinato. Di Daniela mi piaceva tantissimo il suo prepararsi elegantemente per le serate danzati in vacanza o il suo sedersi in prima fila sul pulmino in occasione di gite e viaggi. Ma mi piaceva anche quando non eravamo d’accordo. Se io dicevo “che bella giornata di sole”, lei a volte mi rispondeva “beh, a me piace se piove!”. E questo siparietto mi ha sempre divertito tantissimo. Quindi di Daniela mi mancherà tutto, sia il rossetto rosa e la gonna svolazzante per le serate “in società”, dove si presentava perfetta e curatissima, sia quello sguardo di sfida quando voleva far prevalere la sua opinione. Ma la cosa più bella della Dany era il suo sorriso! Quando abbiamo festeggiato il suo quarantesimo compleanno in una festa perfettamente organizzata in un super ristorante libanese, Dany ne sfoggiava uno dei suoi migliori! Quando la Dany rideva era contagiosa, trasmetteva proprio allegria!
E mi piace ricordarla così.
(Stefania)
Grazie Daniela per il Tuo sorriso, per la spontaneità di Tuoi baci e abbracci, per il nostro raccontarci, ad ogni incontro…… Ci mancherai! Abbiamo sempre apprezzato la Tua passione ed interesse nello sperimentare tante cose nuove e per il Tuo impegno nel realizzarle. E ci riuscivi bene! Sei stata preziosa collaboratrice nella preparazione di tanti grandi e festosi “Pranzi di Natale” al Gabbiano. Costante, seria, precisa e puntuale nel lavoro, ha coltivato la Tua spiritualità, esprimendola in emozionanti POESIE! Schietta, sincera, onesta nei Tuoi rapporti umani, sei stata sempre una fedele Amica, GRAZIE DANIELA! Ci mancherai!
(Paola, Augusto, Anna, Franco, Amalia)
Ciao Danielina, che fortuna averti conosciuto, che fortuna aver condiviso il tuo contagioso sorriso. Che fortuna abbiamo avuto nel vederti sempre con un pensiero gentile per tutti i colleghi. Che fortuna abbiamo avuto nel sentire questa frase, che riecheggia ancora tra gli scaffali: “Tu sei la mia preferita” o “Tu sei il mio preferito”; perché per te ognuno di noi aveva qualcosa di speciale da poterti donare e non c’erano differenze, perché sei sempre stata una persona dal cuore puro.
E adesso? …e adesso ci va di ricordarti così… sorridente, contenta, gentile, educata e altruista. Ad ognuno di noi ha lasciato un segno indelebile, che ti promettiamo custodiremo nel nostro cuore.
(I colleghi di Esselunga)