#CONOSCEREILGABBIANO. Le attività del sabato pomeriggio sono l’identità più profonda del Gabbiano, grazie all’azione iniziata nei primi anni ’80 da Teresa Bonfiglio, e immediatamente dopo da Giacomo Marinini, con i volontari di allora. Eppure l’associazione Il Gabbiano non è solo quello. Dopo gli accompagnamenti alle visite mediche, ecco la seconda tappa di un breve viaggio di conoscenza dell’associazione.
A ventisette chilometri in direzione nord est, da Baggio si arriva a Muggiò, dove si trova il Banco Alimentare, l’organizzazione che recupera le eccedenze della filiera agroalimentare, per distribuirle gratuitamente alle strutture partner impegnate nel sostegno delle persone in difficoltà. Una volta al mese i volontari del Gabbiano prendono il pullmino, vanno in Brianza e tornano carichi di cibo che non può più stare sugli scaffali dei supermercati, ad esempio perché prossimo alla scadenza, pur essendo ancora buonissimo e in ottime condizioni. Una volta rientrati da Muggiò, i volontari scaricano il pullmino e confezionano dei pacchi personalizzati per le famiglie in difficoltà selezionate. Questo rapporto con il Banco, che dura da anni, ci insegna prima di tutto che con una buona organizzazione si possono limitare enormemente gli sprechi. Allo stesso tempo, esattamente come succede con gli accompagnamenti alle visite mediche, ci permette di entrare in relazione con le famiglie che, magari temporaneamente, si trovano in difficoltà. Ne seguiamo una dozzina, andando a portare loro i pacchi al domicilio. Qualche confezione di pasta, biscotti o sugo arriva anche a Casa Teresa Bonfiglio, non certo per sostituire, ma per integrare la spesa fatta settimanalmente con i canali tradizionali. Quel piccolo risparmio mensile, può tradursi in un giorno di vacanza estiva in più…