Il progetto “CGTB Casa Gabbiano Teresa Bonfiglio” ha come obiettivo la realizzazione di una comunità residenziale tipo Card (Comunità Alloggio Residenziale Disabili), per consentire alle persone con disabilità di poter vivere il più serenamente possibile il distacco dalla famiglia e l’ingresso nella vita adulta. Questa cruciale e inevitabile fase di transizione richiede la partecipazione dei familiari e degli operatori, affinché possa realizzarsi nell’interesse della persona con disabilità.
Per tale ragione il progetto non intende semplicemente realizzare una struttura residenziale – si fa presente che l’Impresa sociale ha sostenuto tutti i costi di ristrutturazione dello stabile del comune di Milano dato in comodato d’uso per 30 anni offrendo una grande e concreta opportunità per le famiglie – ma vuole creare un vero e proprio luogo dove la vita delle persone con ritardo mentale possa avere, ma anche dare, valore per tutta la comunità. Il progetto si articola quindi su tre dimensioni principali: quella individuale, quella familiare e quella sociale.
La dimensione individuale interessa principalmente la realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità e prevede principalmente azioni legate all’inserimento nella nuova comunità, sia con una soluzione temporanea, che definitiva. La dimensione familiare vede come protagonisti i genitori, che saranno impegnati a riformulare il loro ruolo genitoriale. Il cambiamento di spazi e tempi di incontro, la presenza di nuove figure di riferimento e di nuove attività, saranno aspetti elaborati insieme alle psicologhe del Centro Ascolto e agli altri familiari che stanno, o hanno già intrapreso questo percorso.
Infine la dimensione sociale andrà ad abbracciare e ad avvicinare la comunità attraverso il volontariato di residenza. Grazie alla partecipazione attiva dei volontari, che regalano una presenza genuina e non professionale, sarà possibile promuovere dei momenti di socializzazione col vicinato e col territorio, in modo da migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità.
Altro punto di forza del progetto è infatti l’idea dell’housing sociale. Grazie alla mediazione di operatori e volontari si cercherà di dar vita ad iniziative di mutuo scambio tra gli ospiti della comunità e la cittadinanza; in quest’ottica il vicino di casa esperto di bricolage si offre di dare una mano nelle piccole riparazioni, mentre gli ospiti, opportunamente supportati, effettuano piccole commissioni per gli anziani del palazzo. Ciascuno può sentirsi di aiuto per gli altri, anche le persona con disabilità.
Laura Faraone e Federica Calza