E alla fine è arrivato il grande giorno. Sabato il progetto di Artevox Teatro ha fatto tappa al Gabbiano. Per due settimane i ragazzi e le ragazze che frequentano Il Sole di via Don Gervasini, gestito dalla Cooperativa Gabbiano Servizi, e una piccola rappresentanza dell’associazione Il Gabbiano – Noi come gli altri, hanno lavorato su un testo fantasioso, scritto da loro, con l’aiuto delle operatrici. Il racconto s’intitolava “Il matrimonio infinito”. Loro lo hanno interpretato e registrato con le proprie voci, che poi sono state ascoltate in cuffia dagli spettatori. La narrazione era affiancata da illustrazioni che scorrevano in un rullo posizionato dentro un teatrino, anch’esso costruito nelle due settimane di laboratorio. Ci sono tantissimi elementi da mettere risalto… Le voci dei narratori, prima di tutto, davvero molto suggestive dopo tante prove, e la dimostrazione delle loro risorse. Brave le operatrici di Artevox Teatro a farle emergere. Le illustrazioni, il teatrino stesso. La commozione, all’ascolto, di una delle inquiline di Casa Teresa Bonfiglio, una giovane donna di pochissime parole, ma evidentemente capace di emozionarsi fino a singhiozzare, spiazzando gli operatori. Il fatto che nel cortile di via Ceriani c’erano contemporaneamente persone che frequentano il tempo libero dell’associazione il sabato pomeriggio, alcuni dei servizi della cooperativa Gabbiano Servizi (ad esempio “Il sole” e la Comunità alloggio) e tutti gli ospiti di Casa Teresa Bonfiglio.
Forse Baggio non è “sempre” un quartiere della felicità (uno degli slogan dl progetto). Ma per due settimane, soprattutto ieri pomeriggio, almeno per alcuni dei suoi abitanti lo è stato.