Giacomo Marinini traccia due nuovi itinerari importantissimi per il nostro bisogno di rimetterci #dinuovoinviaggiocolgabbiano: Andrea e Betti. Tanti, ma proprio tanti anni passati con noi il sabato pomeriggio, lei ancora oggi… almeno fino a quando il covid non ci ha costretto a chiudere. Erano e sono così diversi. Lui più vispo, lei più timida e riservata. Due signori ormai quasi di “mezza età”, oggi, incredibile, anche se quando conosci due ragazzi, finisce che continui a considerarli tali, con tanti saluti al passare degli anni. Andrea e Betti fanno parte della nostra mappa come persone, quindi con tutte le loro caratteristiche. Hanno un modo diverso di comunicare le emozioni, ma quelle no, non sono diverse dagli altri. Anzi, diventa più bello andare conoscerle. Betti, appunto, frequenta ancora il Gabbiano, ma anche di Andrea è venuto naturale parlare, nonostante gli incontri si siano diradati da tempo. Nella foto lo si vede con Teresa (cui era legatissimo) il giorno della Cresima. Con entrambi, come in altri casi del resto, anche il rapporto con i genitori è stato di grande insegnamento. Abbiamo imparato ad andare oltre al facile buonismo. Abbiamo imparato ad ascoltare la fatica più che a presentare soluzioni. E abbiamo avvertito il loro piacere di accompagnare il Gabbiano nel suo percorso.
Comunque non c’è solo Giacomo, in questa tappa: anche Viviana, giovane volontaria, ha voluto esprimersi in un breve intervento sulla sua esperienza.
Andrea è qui:
https://www.gabbiano.org/andrea-e-il-suo-affetto-per-teresa/
Betti è qui:
https://www.gabbiano.org/elisabetta-un-pezzo-della-famigli…/
Viviana si racconta qui:
https://www.gabbiano.org/viviana-ognuno-e-unico-e-speciale/
Andrea è uno dei primi amici che abbiamo avuto il piacere di frequentare in Associazione. E’ sempre stato un bel ragazzo, snello, moro di capelli, occhi attenti e scrutatori, una mente sempre in movimento e una memoria di ferro. Veniva ogni sabato, quando l’associazione era ancora in Piazza S. Apollinare 1, accompagnato da suo padre e sua madre con i quali facevamo anche lunghe conversazioni in particolare sull’autismo. Erano tempi in cui non si sapeva bene le motivazioni di questo problema che ora invece sappiamo essere un disturbo del neurosviluppo che si manifesta nei primi anni di vita.
Andrea aveva un rapporto speciale con Teresa Bonfiglio, che era per Lui come una seconda mamma. Ricordo, per esempio, che lo preparò in quanto catechista per affrontare la cresima. Andrea le era infatti molto affezionato e sapeva anche dimostrarlo. Altre persone con cui Andrea aveva un buon rapporto e ottima corrispondenza erano le fantastiche e fantasiose gemelle, Elena e Fiorella. Formidabili, ricordo quella volta che sbattei fortemente le finestre nel chiuderle e Fiorella mi si avvicinò chiedendomi “Sei arrabbiato?”… ed era proprio vero!
Nei primi tempi dell’associazione lo scopo basilare era quello di preparare dei lavoretti eseguiti a più mani per dimostrare che anche la persone con disabilità non sono solo portatori di bisogni ma anche di capacità e risorse. Così esponevamo queste opere presso i negozianti sensibili di Baggio, che ci consentivano l’uso di uno spazio nelle loro vetrine, oppure ricordo la bancarella per la festa di Baggio di fronte alla nostra sede che allora era in Piazza S. Apollinare e dove Andrea collaborava anche con la sua immancabile presenza. Bei momenti!
In seguito Andrea lasciò la nostra Associazione e noi non abbiamo avuto più modo di frequentarlo. Personalmente ho invece la piacevole occasione di incontrarlo, per puro caso, in zona via Inganni e seppur a distanza ormai di molti anni, mi riconosce e già prima di avvicinarmi: sento scandire ripetutamente il mio nome e poi ci salutiamo cordialmente.
Certo il tempo passa per tutti e quindi anche per lui… che comunque si mantiene sempre con questo bell’aspetto da ragazzo, con due occhi profondi sempre accesi e in movimento.
Ciao Andrea e vienici trovarci, quando sarà possibile, il sabato pomeriggio in Via Ceriani 3. Saremmo davvero contenti di incontrarti e trascorrere un momento insieme.
Ti aspettiamo e quindi alla prossima!
Giacomo Marinini