Cari Claudio, Massimo e Tino, l’abbiamo letto con i “nostri” occhi il post di stamattina. Ci sono tante cose, ma poi c’è la presa d’atto di un limite raggiunto ed lì che vogliamo zoomare. Avete fatto 1829,5 km in bicicletta in 27 giorni e a lunedì sera avevate raccolto 10.438 euro. E’ una cosa enorme, ragazzi. Bello che abbiate informato sulla scelta di fare un tratto di strada in macchina. Bello perché è trasparente, anche se nessuno avrà davvero legato la donazione al numero di km effettivi: i vostri racconti, le foto, i video testimoniavano l’autenticità e la fatica e quello ha contato. E bello perché il raggiungimento del limite, la sincerità di mostrarlo senza imbarazzi, è un’altra chiave di lettura che s’intravede sotto il registro dell’ironia. Fa un po’ incazzare raggiungere il limite (chi non l’ha mai vissuto questa esperienza, quasi sempre rimuovendo?)… però la stragrande maggioranza dei nostri amici con limiti più evidenti, (ne abbiamo visti al Gabbiano in trentacinque anni…) l’hanno sempre mostrato senza timore, il proprio limite, e questo li ha resi più autentici come persone e ha fatto venire voglia di frequentarli. In questo sono più avanti anni luce e non si tratta di un dettaglio, ma di una questione centrale. Insomma, eccoci al punto, accettare il limite dopo aver dato tutto per superarlo, è molto meglio e molto più coerente che continuare rischiando pure di farsi male. Per voi non sappiamo, le conoscete voi le vostre emozioni. Ma per il Gabbiano, per Casa Teresa Bonfiglio e per i tanti che hanno seguito ogni giorno (a proposito, non era scontato) questa lunga traversata, potete pure arrivare sulla luna o tornare indietro già oggi: resta lo stesso una grande impresa.

Qui Baggio, attendiamo notizie da Gibilterra e dintorni, ma la missione è comunque compiuta.