Il settore nonprofit italiano, universo di associazioni, fondazioni e cooperative sociali senza scopo di lucro che erogano servizi soprattutto ai soggetti più deboli della società è molto cambiato. In passato era costituito prevalentemente da volontari, mentre ora vede la presenza di vere e proprie “imprese sociali” che retribuiscono migliaia di persone. Questo cambiamento può essere fonte di grandi benefici per i cittadini e le comunità locali ma deve essere opportunamente indirizzato e regolato. E’ per questa ragione che nel marzo del 2002, dopo una attesa non breve, è stata insediata l’Agenzia per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale, solitamente chiamata “Authority del volontariato”.
La lunga attesa (i primi riferimenti all’Agenzia si trovano in leggi del 1996 e del 1997) è stata proficua poiché ha permesso di attribuire competenze più ampie rispetto a quelle (troppo limitate) originariamente previste. Infatti l’Agenzia contrariamente a quanto farebbe pensare il nome non si occupa solo di Onlus, ma dell’insieme più ampio costituito da “onlus, organizzazioni del terzo settore ed enti non commerciali“.
Rispetto a questo variegato universo l’Agenzia ha diversi compiti.
In primo luogo, essa dovrà essere un luogo di comunicazione tra le diverse amministrazioni pubbliche che si occupano di organismi senza fine di lucro, soprattutto al fine di verificare la piena attuazione delle leggi che riguardano il settore e la correttezza della loro applicazione.
In tal modo l’Agenzia potrà svolgere il proprio ruolo di “tutela” e di promozione del nonprofit. Inoltre, l’Agenzia avrà un compito di stimolo e di sostegno al miglioramento della legislazione. Le nostri leggi sul terzo settore sono infatti confuse e contraddittorie, esito di una storica avversione alle organizzazioni nate dalla società civile e del successivo tentativo di “mettere pezze” senza mai cambiare il vestito. In questo campo l’Agenzia potrà fornire unimportante contributo di riflessione, concorrendo al disegno di una legislazione che riconosca nel terzo set¬tore una insostituibile infrastruttura della partecipazione, del pluralismo e della democrazia ove si garantiscono a tutti i cittadini adeguati spazi di partecipazione alla vita pubblica e la possibilità di concorrere a migliorare la qualità dei servizi alle persone più svantaggiate.
Infine, l’Agenzia svolge un compito di vigilanza e di controllo sulle organizzazioni del settore e sulla legittimità della loro azione, ad esempio attraverso la vigilanza sulle raccolte pubbliche di fondi, sulla devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento e sulle attività esercitate. In questo compito l’Agenzia non potrà sostituirsi alla Guardia di Finanza, sia per la limitatezza delle risorse a disposizione (35 dipendenti), che per convinzione dei suoi membri: il controllo più efficace è quello esercitato direttamente dai membri di una organizzazione; per questo l’Agenzia favorirà gli sforzi di autoregolazione del settore nonprofit, stimolando la partecipazione dei cittadini e la trasparenza nella rendicontazione delle attività e dei risultati raggiunti. Anche in questo caso, un contributo fattivo all’esercizio della democrazia.
Gian Paolo Barbetta (Consigliere Agenzia per le Onlus)